mercoledì 19 ottobre 2011

una classe dirigente che fa guerra alle sue DONNE

Guardate che succede all'Economia ed al Sociale di una intera nazione se, per un ventennio ed oltre, una intera classe dirigente, sostanzialmente rivelatasi reazionaria, e mostratasi sostanzialmente omogenea, fa guerra alle sue Donne ed ai Loro figli e figli.

Perché l'Italia attuale, e da oltre un ventennio, non è più una nazione per Donne e Figli e Figlie.


Non lo pensa tanto chi scrive.

Ma un convegno di questi giorni della Banca d'Italia su <Crescita economica, equità, uguaglianza: il ruolo delle donne>


Così esordisce al riguardo il Corriere della Sera, di oggi 19 ottobre, a pag. 22:


"" Lavoro  Saccomanni: oggi i peggiori d'Europa, al Sud la situazione più grave.

<<Donne escluse dal lavoro <<Perdiamo 7 punti di Pil>>
Bankitalia: più crescita se fossimo nella media Ue


<<L'Italia nel divario di genere è tra i Paesi più arretrati>>.  Nelle classifiche mondiali è al 74° posto su 134, <<fanno meglio di noi tutti i Paesi europei, peggio solo il Giappone tra le maggiori economie industrializzate.

(...)
Se si guarda ad altre voci delle voci del confronto col resto del mondo l'Italia, osserva ancora Saccomanni, <<ha una posizione un poco migliore per quanto riguarda l'istruzione - 49° posto - e decisamente peggiore se si guarda alla partecipazione della donna all'economia.  Che vuol dire lavoro e occupazione: nel 2010 era occupato il 46,1% delle donne tra 15 e 64 anni, contro il 67,7% degli uomini.
Il divario è particolarmente pronunciato nel Mezzogiorno, dove solo tre donne su 10 lavorano. ""


E CHE COSA PRODUCE QUESTO GIOCHINO DI AVER PROVATO CONCRETAMENTE A RISOSPINGERE DENTRO LE CASE LA SCELTA, PER LA SUA DONNA,  DELL'ITALIA?


Proviamo allora a scoprirlo continuando a leggere l'articolo del Corriere della Sera:


"" Il dato preoccupa se si guarda alla crescita che è bassa anche perché il paese non utilizza appieno le risorse di giovani e delle donne.

La Banca d'Italia ha calcolato che se il Paese riuscisse a centrare l'obiettivo di Lisbona dell'occupazione femminile al 60% il Prodotto interno lordo crescerebbe del 7%.
Altri calcoli, come quello elaborato dalla Confartigianato basato sul Pil pro capite, indicano all'8,2% il progresso del Prodotto in caso di crescita dell'occupazione al 58,1%, cioè la media Ue nel primo trimestre 2011. (...) "



Abbiamo osservato bene cosa costa in termini di mancata Crescita Economica, la scelta Razzista della Classe dirigente Politico Sociale italiana dell'ultimo trentennio?
Si, una mancata crescita nazionale che, già da sola, sarebbe stata capace di tenerci fuori dalla crisi del Pil e dalla conseguente crisi del Debito e del Bilancio pubblico italiano.


Se vogliamo proprio tirare una riga pari, e se i dati hanno un crudo oggettivo senso, credo emerga che, la manovra di luglio, quella di agosto, e anche qualcuna altra manovra precedente, la dobbiamo tutta al Maschilismo protervo, sregolato, italiano fattosi intanto classe dirigente Monosesso.


Altro che sola CRISI GLOBALE a cui non si può far niente che rimanere impotenti ad osservare, come pretende il Ministro che presiede ai video giochi. Si quello che dice però gli avanza sempre un mostro da ammazzare: forse il sessismo della classe dirigente italiana di cui non pare infatti anche esso poca parte.


Così intanto prosegue ancora il citato articolo del Corriere della Sera:

"" (...) La scarsa valorizzazione delle donne è un vero e proprio spreco di talenti>>, dice, concludendo il convegno, Anna Maria Tarantola, vicedirettore generale della Banca d'Italia, prima donna ad entrare nel Direttorio. <<Il reddito delle donne, afferma, contribuisce non solo al benessere familiare, ma anche alla massa fiscale e previdenziale, nonché alla domanda di servizi di cura alle persone che, per loro natura, sono radicati nel territorio. In questo modo l'occupazione femminile attiva un circolo virtuoso che genera, oltre al reddito, anche occupazione e imprenditoria aggiuntiva.>>
(dal Corriere della Sera del 19/10, pag.22, di Stefania Tamburello)


L'altra pagina del medesimo giornale, chiarisce pare ancora meglio come la Donna, con conseguenze economiche gravissime per tutti, non è precipitata per distrazione in questo tristissimo attuale suo destino italiano.

Pare invece piuttosto che, il <muro di Berlino> alla donna italiana non gli sia caduto accanto. Quanto, piuttosto, si direbbe meglio addosso. E come a tradimento.

Infatti, lunghe stagioni di <risparmiatori di bilancio> e  multicolori, che si sono succeduti nel tempo, e che intanto quasi doppiavano il debito pubblico preesistente assegnandosi per sé un costo complessivo della politica all'erario di 24,7 miliardi all'anno, praticamente le hanno smontato, con la scusa vigliacca di non aver soldi, una ad una, pazientemente, tutte le Sue Conquiste Sociali e di Accesso al lavoro che aveva saputo conseguire la Donna Italiana tra il 60 e l'80.
Ributtandola indietro nel tempo. Coperta questa ottusa consapevole operazione da tanti coriandoli più o meno vitali di diritto privati. Ma intanto privata inesorabilmente di tanti irrinunciabili diritti sociali.


E nessuno, di noi maschietti, e Donne cooptate dai Nuovi Signori pare abbia avuto poi molto da ridire in questa colossale Controriforma Nazionale anti femminile. Che si è svolta, pare infatti, e per così lungo tempo, all'interno del silenzio più universale.


Questo anche è quel che consente di vedere infatti  l'articolo, a pag 23, e sempre del Corriere della Sera:

" "
Meno opportunità, poche politiche mirate, età d'ingresso elevata e bassi investimenti    In Italia inattività femminile al 48,9%

L'Italia è in ritardo di 23 anni rispetto al resto dell'Europa, e la Campania, prima regione del Sud in quanto a popolazione, in termini di accesso al mondo del lavoro se la gioca con Malta e la Turchia.
Anche nelle aree più avanzate del Nord le donne stentano in quanto a numeri a stare al passo con il resto d'Europa: nel paese dalle due velocità continuano a essere frenate da una zavorra storica, stentano ad entrare nel mercato dell'occupazione e il welfare di certo non le aiuta.

Risultato, in Italia una donna su due non lavora, mentre in Svezia quattro su cinque, hanno un'occupazione. Ecco i dati dell'anno scorso, rivelati dall'Osservatorio di Confartigianato <<Donna Impresa>>:
Il tasso di inattività nel nostro Paese è del 48,9, di oltre 13 punti superiore al 35,5% che è la media dei 27 dell'Unione Europea.
Siamo lontani di anni dai Paesi del Nord, in cui il tasso di inattività delle donne tra 15 e 64 anni registra i valori più bassi. Il minimo del 23,3% è in Svezia, in Germania le donne che non lavorano sono il 29,2%, nel Regno unito il 30,6%, in Francia il 33,7% e anche la Spagna ci distanzia di un bel po' (34,1%). (...)


E prosegue ancora l'articolo citato del Corriere:


"Quali sono le ragioni che disincentivano il lavoro femminile nel nostro Paese?

Sicuramente, la solitudine di fronte alla conciliazione casa-lavoro, secondo Confartigianato. (...)
C'è quindi uno sbilanciamento verso la fascia più anziana della popolazione, mentre viene <penalizzata seriamente la spesa per la famiglia e la maternità>, cui va solo l'1,3% del Pil, come fanno Bulgaria e Portogallo. Peggio di noi solo solo la Polonia (...)
La Germania, per esempio, investe sulla famiglia più del doppio, il 2,8% del Pil, la Francia il 2,5%. Questo comporta tra l'altro che una modesta percentuale di bambini usufruisca di asili nido o servizi innovativi, il 12,5%. Il target europeo è di un bebè su tre. (...) "

(dal Corriere della Sera del 19710 di Melania Di Giacomo)


ECCOLA che emerge LA VERA IMMAGINE DELLA DONNA ITALIANA TRADITA.

Tradita dalla parte retriva e ipocrita del maschile, tradita da troppe omologhe cooptate e come parse appagate guardiane dell'harem, tradita da militanze che non l'hanno difesa e tutelata. Tradita da una nazione scopertasi invecchiata nel cuore e nella mente prima ancora che nel corpo.


Cosicchè quasi oggi appare che il più grande provvedimento di parità di genere da anni invalso in Italia sia stato ridenominare un amaro <mestiere> più antico, in ESCORT.

Adesso siamo più contenti, Progressisti e Conservatori. Alla donna italiana abbiamo compatti reso la scelta più adatta: a Casa od Escort. VERGOGNA. MASCHILE AUTOLESIONISTA.


Ho ritenuto, da uomo, che valesse la pena permettere di vedere, anche a donne - e non da opinioni, ma dai Dati - cosa è veramente accaduto alla DONNA ed ai suoi Figli e Figlie in Italia.  

In questi troppo lunghi decenni recenti coerenti in cui risultano essersi alternati al Governo sia quelli che amano chiamarsi Progresso che quelli che si dicono Conservatori: Una indifferenziata mattanza di diritti di Donne e di figli risulta il loro comune indistinto portato.


E ALLORA, ADESSO?

la Donna italiana, sceglierà il suo meglio da sola.

ma da uomini, che sappiamo non ci sia partita per la nazione, come per la famiglia, senza comune sentire e rispetto per Uomo, Donna e Figli, penso che non abbia più alcuna decenza una quota più o meno larga o miserrima.
Trovo persino aberrante che un Tribunale debba valutare se alla Femmina italiana hanno lasciato uno spazio di quota. Quasi fosse la quota dei panda previsti nel parco perchè sia più vivace.


La Donna italiana è non meno del 50% della nazione, e, con i suoi figli e figlie, fanno larghissima maggioranza.

Allora, le quote, se le assegnino al Lotto.


50/50% le spetta alla Donna, ovunque si voti e si diriga a seguito del voto, per diritto e per autotutela diretta.



Voto a 16 anni gli spetta alle ragazze e ragazzi italiani per autotutela diretta e diritto di sogno.



Messa la decenza e il rispetto dovuto ciascuno al suo posto, la unica speranza della parte migliore della nazione infatti rimane che, su queste basi nuove e leali, la Donna italiana, i suoi Ragazzi e Ragazze nostri italiani, vogliano scendere in campo direttamente, e venire in soccorso al Paese che della loro assenza ne sta morendo. In ogni campo.

Dietro un Programma nuovo, totalmente alternativo e che scelga Lavoro, Diritti, Sviluppo, come leale futuro di Donne, Ragazzi, Ragazze e Uomini. Di buona volontà. E ci sono anche questi nel nuovo percorso.


Badiamo intanto bene tutti, mentre ci pensiamo, gli altri che hanno Potere attuale risulta abbiano già scelto la loro linea del Piave contro il Rinnovamento italiano:
LE PROSSIME ELEZIONI DI PRIMAVERA TUTTE ATTORNO ALL'ORDINE PUBBLICO. Per schivare rendiconti.


Ma la Vittorio Veneto del Rinnovamento italiano, nella partecipazione di tutti, sarà SVILUPPO CONDIVISO E ASSIEME A DONNE E RAGAZZE E RAGAZZI.



O non sarà. 

lunedì 17 ottobre 2011

Un Paese che parla così nella grande informazione lascia ancora ottimisti

Ho potuto leggere, su La Stampa del 17 ottobre appena trascorso un corsivo, in prima pagina, che mi ha lasciato semplicemente a bocca aperta. In poche righe, dono raro di sintesi, pare che 15 ottobre di Roma, del prima, e del dopo, torni tutto al proprio posto. Una nazione che mostra una Informazione di questo lucido buon senso, credo apra il cuore alla speranza. Di tutti noi uomini, donne, ragazzi e ragazze.


Mi sembra giusto poter contribuire a far conoscere anche a chi già non l'abbia letto. Confido che l'Autore consentirà di riportarlo parola per parola, e senza altro minimo commento.


DA LA STAMPA DEL 17 OTTOBRE CORRENTE, pag.1

<< Buongiorno>  di Massimo Gramellini:

 I soliti noti


Chissà se per calcolo o pigrizia mentale, politici e commentatori governativi si comportano come dei Cicchitto qualsiasi e affrontano il fenomeno mondiale degli Indignati attingendo all'armamentario del secolo scorso. Li descrivono come un branco di figli di papà che vanno in piazza perché non hanno voglia di lavorare, violenti e complici dei violenti. Si tratta di una ricostruzione fasulla e stucchevole, che non distinguendo fra Indignati e Infiltrati finisce per fare il gioco di questi ultimi nel cancellare dal dibattito pubblico le ragioni della protesta. Vogliamo ricordarle? Le critiche all'avidità dei banchieri di Francoforte, Londra e Wall Street che hanno assassinato il capitalismo produttivo, avvelenandolo con le loro alchimie finanziarie. La difesa dello Stato Sociale, cioè delle conquiste che, pur fra sprechi evidenti, ci hanno garantito condizioni di sicurezza e benessere mai raggiunte nella storia. Il rifiuto di rinunciare ai propri diritti per consentire ad altri di conservare i propri privilegi. La proposta di una società nuova, fondata sul Noi anziché sull'Io, e contraddistinta dalla partecipazione attiva alla vita del territorio e alla gestione di beni comuni come l'acqua e l'istruzione.
Sono ideali di destra o di sinistra? Boh, non saprei. Sono ideali. E di questi bisognerebbe discutere, non del teppismo dei soliti noti, che dagli stadi ai cortei sono sempre gli stessi, così come sempre la stessa é l'incapacità dello Stato di toglierli di mezzo, una volta per tutte. >>

(da La Stampa del 17/10, pag. 1, di Massimo Gramellini)

sabato 8 ottobre 2011

una informazione tra amiche ed amici su un piccolo Libro

Quando aprii il blog la prima volta anticipai che avevo seguito l'inclinazione, ormai circa due anni or sono, di raccogliere sotto forma di Libro una serie di riflessioni, sorte sopra il tempo presente, sopra il possibile futuro, dedicate in special modo a giovani e giovanissimi.

Quel piccolo Libro ha preso forma di distribuzione adesso nei tipi del Gruppo Edicom Editore scrittori esordienti e con suo titolo COME SARETE,


Perché ne parlo ora? 


Non per auto promozione. Non farò fortuna vendendolo, e non muterà la mia vita il caso contrario.
Potete infatti immaginare cosa possa rendere ad uno sconosciuto uscire la prima volta in forma di stampa libraria. E che io sia uno sconosciuto, ed in specie a chi legge, credo non ci piova.


PERCHE' ALLORA NE PARLO TRA AMICI ED AMICHE DEL WEB.

Perchè, intanto, è da quelle personali riflessioni sul presente, e possibile futuro anche italiano, e che prendeva la forma di una conversazione senza alcuna pretesa, tra un nonno quale sono anche io e una piccola folla di nipotine e nipotini attorno ad un caminetto, sarebbe poi disceso, anche se allora neppure io lo immaginavo, il  http:www.kitfaidate.com oggi nel web.

Il piccolo libro, dal titolo COME SARETE, propone infatti una conversazione tra generazioni se pur tanto diverse. Quella di nonni con quella di nipoti.
Eppure generazioni anche se così diverse che si scoprono, proprio conversando, con ansie, interrogativi, speranze, sogni, tanto condivisi eugualmente.


Non a caso la sua sorta di sottotitolo, e con cui era stato pensato, rimane "Lettera aperta ai giovani ed alle giovanissime italiane da una generazione più anziana e dell'altro millennio". Quella appunto di chi scriveva e scrive anche ora.

Ed il più anziano riteneva di vedere i nostri giovani  e giovanissimi come emarginati, come esclusi, dal grande possibile futuro soprattutto loro; come quanto mai desiderosi, invece, di riprendersi una speranza anche propria ed un ruolo. E su quali possibili valori comuni ed universali anche loro appoggiare questo auspicabile "ritorno" loro al futuro.


Nasceva così questa conversazione virtuale tra generazioni. Apparentemente tanto lontane, ma con sogni e speranze invece vicine. Conversazione un po' su tutto, valori, economia, politica nel suo senso lato di interesse alla cosa ed al bene pubblico, Stato, democrazia, Programmi possibili di un futuro sociale e personale decente per cui valesse la pena battersi.


E la conversazione, come ogni conversazione tra persone che si rispettino, pertanto così anche nel libro, non detta mai le risposte, non propone mai le risposte già fatte da altri. Parla, appunto conversa un po' di tutto sopra il presente e il futuro e lascia ogni questione aperta. Alle possibili scelte personali. Di chi legga. Alle giovani e giovanissimi reali italiani più in generale.

Tutto qui.

Non va in Libreria un erudito, né tanto meno un aspirante scrittore professionale.

Va in Libreria un nonno, come tanti di nonni e di nonne reali, che parla con giovani creature eccezionali del presente; che vede oggi un po' malinconiche ed ancora appartate, perché troppo frustrate dalla società anziana attuale.

PERCHE' ALLORA, DI NUOVO, NELLA FORMA DI PICCOLO LIBRO?

Perchè, in fondo, voleva lasciare una piccola possibile  traccia, più duratura di un sospiro, del vero messaggio che reca: Ragazze, Ragazzi, non siete vinti, non siete deboli, non siete Soli.
Il Futuro di tutti, anche nostro di anziani, è Voi. O non c'è.

Prendete in mano il mondo. E, volate. In alto, inseguendo i vostri sogni migliori. E lasciate a noi anziani la splendida esperienza di vedervi volare. Sicuri. Forti e vincenti.
Raccogliendo così, voi, da terra il testimone della corsa ad un mondo migliore che a noi...c'è caduto di mano.


Tutto questo desiderava restare anche su fogli di carta. Di un Libro. Possibile dunque da leggersi anche nel tempo. Magari inseguendo una personale domanda: cosa pensavano e speravano di noi i nostri nonni e nonne. Perché, di questo, soprattutto, ne restasse possibile traccia non solo privata.

Di una speranza grande, e una certezza di nonni.

Perchè poi, vedete, amici papà e mamme che adorate di certo i vostri ragazzi e ragazze, noi, nonni e nonne, abbiamo però....un sogno tutto nostro speciale: sapere, lasciando la giuda, i nostri e le nostre <protetti> realizzati e felici.


Per chi voglia saperne di più, o anche solo vederne la copertina del Libro COME SARETE, una semplice informazione di servizio.

Può eventualmente farlo nella Home pagina della Edicom Editore sotto http://www.gruppoedicom.it dove tra altri link occhieggia il titolo che cliccato conduce alla pagina relativa.

oppure accedervi direttamente da http://www.guppoedicom.it/store/comersus-viewltel.asp?idProduct=2380

Oppure nel sito  http://www.IBS.it

Di altre presenze eventuali non farò alcun cenno.

QUANTO PRECEDE, INFATTI, NON E' UNA TELEVENDITA.
ma anche esso, a suo modo, una semplice chiacchierata tra amici ed amiche.


A me, personalmente, che so di essere piccino piccino, che il Libro venda, con ogni rispetto anche all'Editore, interessa niente.

Volevo non certo crearmi un nuovo Mestiere.


Piuttosto, volevo gridare ai nostri ragazzi e ragazze. Non vi fate privare e sottrarre il Futuro. Siete Eccezionali. Volate sicuri verso i vostri Sogni migliori.


Il mondo, grazie a Iddio, non finisce con noi più anziani e forse anche un po' stanchi. Il futuro anche nostro  SIETE PROPRIO VOI.

Volate, volate,...verso i sogni reali.

Ed adesso che glielo ho anche scritto, mi sento più sereno di non averglielo taciuto.

mercoledì 5 ottobre 2011

penso che dovremmo soffermarci tutti su questa Formuletta che spiega molte cose

ECCO LA FORMULETTA DELLA ITALIA ATTUALE CONNIVENTE:

3,95 € / ora x sino 14h/gg = Maglie prodotte da donne salvo 5 giovani Donne morte.


Questo credo sia la migliore Fotografia, dolorosissima, del Lavoro italiano sfigurato. E che ha fatto crollare anche Famiglia e pil.
Qui, in fondo riposa gran parte dello sfascio generale morale e sociale attuale italiano.
Credo.

PERCHE', guai a pensare che sia solo Barletta. O solo Puglia.

Questo farebbe terribilmente comodo ha chi l'ha ridotto così, il Lavoro italiano, a chi non vede mai, a chi anche se dovrebbe tutelare per dovere istituzionale non si accorge mai, a chi dovrebbe offrire lavoro vero e aziende competitive senza schiavi e schiave; a chi dovrebbe consentire di fare impresa anche pagando equamente; a chi dice che è solo un'eccezione ma tutto il resto va benone. ECCO LA NOSTRA VERA ITALIA SFIGURATA. Come quelle povere ragazze che cercavano pane, per sé, e le loro famiglie sin negli "scantinati". L'Italia migliore, che non si arrende mai.


A questa Italia che non vede, e che non sente, e che festeggia Primi maggi senza senso, a questa Italia che si "indigna" se lo rendono feriale mentre risulta assente dove serve anche gli altri giorni, occorre un art. 8 in più in manovra, un art. 18 in meno altrove, forse anche un 23 magari.

MENTRE SAREBBE BASTATO SOLO UN 113.

Se chi doveva vedere, chi doveva sapere, chi dovesse tutelare avesse chiamato. NESSUNO L'HA MAI FATTO.


Di quelle infelici coraggiose nostre Donne italiane, che non meritiamo, ci resta anche un ricordo che ci stringe lo stomaco di collera civile "Ci dicevano che le crepe sui muri ce le eravamo disegnate da soli".
UN PENSIERO PER TUTTI NOI ATROCE CHE SIANO POTUTE RIMANERE TANTO SOLE.


Ecco perché l'alternativa non verrà mai proposta dall'ATTUALE CLASSE POLITICA PREVALENTE.
Perché temo che, in Maggioranza, ci siano quelli che non Sentano; ed in Minoranza, quelli che non Vedano.


ANTIPOLITICA? ma facciamola finita di colpevolizzare qualsiasi condanna all'indecente esistente.

Niente appare infatti Più POLITICO  di voler cambiare veramente.



Un piccolo abbraccio, da italiano, a quelle povere famiglie di Donne italiane. CADUTE NEL SOGNO DI UN LAVORO EQUO per tutti. In una nazione loro - ed anche nostra - al momento, risultata largamente bugiarda e vile. E NON SOLO CON LORO.

sabato 1 ottobre 2011

PARLIAMONE ADESSO: un mio messaggio in bottiglia alle ed ai connazion...

PARLIAMONE ADESSO: un mio messaggio in bottiglia alle ed ai connazion...: Ho fatto una cosa un pò folle, forse, tenuto conto che sono soltanto un piccolissimo italiano. Mi permetto infatti di informare che, sul si...

un mio messaggio in bottiglia alle ed ai connazionali affidato al mare del web

Ho fatto una cosa un pò folle, forse, tenuto conto che sono soltanto un piccolissimo italiano.
Mi permetto infatti di informare che, sul sito http://www.kitfaidate.com è stato postato la voce Programma Alternativo di Riforme per lo Sviluppo nel pareggio di bilancio.

E lo ho affidato al grande mare del web.

COME UN MESSAGGIO IN BOTTIGLIA ALLE E AI POPRI CONNAZIONALI.

Perché?


Non si tratta di una iniziativa per una persona, né attende alcun che per sé chi lo ha postato.

Quanto piuttosto della speranza di poter anche così contribuire alla nascita di un dibattito vero tra tutti noi italiani per un Programma alternativo di sviluppo.
Ed alla sua successiva attuazione con una nuova gestione politica coerente emersa indicata, e poi scelta anche elettoralmente, da tutti noi italiani e di ogni età. Anche fosse con l'attuale legge elettorale, come potrebbe accadere anche con firme depositate. perché, in tal caso, ce li sceglieremmo prima tra di tutti noi i designati a rappresentarci, eventualmente.


Con una nuova gestione politica. Necessariamente. dal momento che ormai risulta evidente che la Maggioranza pare aspettare che "passi la nottata" per non cambiare niente.
E la Opposizione parlamentare appare stabilmente assente.


Sembrava dunque obbligato almeno provare a rompere dal basso il guscio mediatico risultato così prevalente: "Non si possono fare altro che tagli."

Si può, pare, invece, fare radicalmente altro e ben diverso. Con migliori risultati attesi. E questo ormai credo dobbiamo provare a farlo sapere. A una intera nazione che non attende pare altro per rimettersi in marcia.


Un colpo di superbia da parte di una ordinaria persona come tante quale io sono sicuramente? No, una paziente raccolta, in un ampio arco di tempo, di quello che sembrava la nostra libera opinione, cultura, professionalità di altri. PER PROVARE A FARE UNA SINTESI IN FORMA DI UN PROGRAMMA VERO ED ALTERNATIVO per il nostro presente.


Aiuterà anche questo a farci parlare tra di noi tutti italiane ed italiani di cose tanto concrete e decisive per il nostro futuro? aiuterà a farci svicolare via da un dibattito attuale prevalente che si vuole intenzionalmente futile e inconcludente proprio per depistare dai problemi veri del presente?


Non so.

La iniziativa mia prova a rispondere infatti anche a una recente sollecitazione a ciascuno di noi sulla grave situazione attuale italiana di D. Tettamanzi:
<E io, che cosa posso fare?>


Perché, vedete, non possiamo più nasconderci che il Lavoro italiano é stato quasi assassinato per lucida scelta di una intera classe dirigente che aveva pensato non ne avesse più bisogno. Questa è la vera crisi globale italiana. La Donna italiana é stata messa in grandi difficoltà, umane e sociali, da una intera classe dirigente che aveva pensato che non ne avesse più bisogno. i nostri Ragazzi e Ragazze li stanno derubando della loro lecita speranza di futuro da una intera classe dirigente che pensava non ne avesse più bisogno.


Non possiamo fare alcun affidamento su di una attuale classe dirigente politica nostra, e chi scrive ama la politica come forma alta di convivenza, che è abituata a mentirci spudoratamente oramai su tutto.


Ha mentito tacendo una colossale svalutazione attuata lucidamente nel corso del passaggio lira/euro. Sempre taciuta indistintamente. Anche da chi avrebbe dovuto dirlo. Ciascuno di noi sa infatti bene che un reddito di 1000€ sono oggi circa 400/500 mila vecchie ire in potere di acquisto. E poi si meravigliano che ci siano suicidi.

Mente percependo usualmente tangenti, il nostro vero Fisco del pizzo, ne ricicla il ricavo spudoratamente in violazione di ogni legge penale e fiscale e ci mente da povera indigente e mente alla giustizia. Anche se ne piange dirlo.

Mente sulle manovre monopartito. Mente sulla nipote di Mubarak, mente sulla Informazione che controlla al 90%, mente sul moralmente diversi, mente sulle pensioni prorogate di anni - giusto o sbagliato che fosse - perché solo così si creerebbero nuovi posti di lavoro.


Da questa condizione, la nostra classe politica attuale non può pertanto in alcun modo guidare una marcia verso il cambiamento nell'alternativa di Programma. Non lo ha mai fatto. E mai lo farà. Perché si suiciderebbe, Essa anche intanto divenuta rendita parassitaria. Su di noi.


QUELLO CHE ALL'ITALIA MANCA VERAMENTE PER RIMETTERSI IN MOTO ALL'ISTANTE CREDO CHE SIA UNA INTERA NUOVA GESTIONE POLITICA ELETTIVA COERENTE a un nostro Programma di Sviluppo coeso.


Allora, cosa potremmo fare, tutti assieme?


Dico la mia piccola speranza augurandomi che ci decidiamo a farlo veramente. Di tempo, ne rimane infatti, molto poco. Prima di non poter più cambiare veramente rotta. Scoprendoci condotti in Grecia. Se non, Iddio non voglia, in Libia.


POTREMMO ATTIVARE TANTI PUNTI DI APPROFONDIMENTO E DI CONTATTO TRA DI NOI WEB.

Avete visto come apre Facebook? un reticolo virtuale interconnesso. Appunto.
Questa infatti è la grande potenzialità che offre il web. Una partecipazione orizzontale di tutti noi a valutare e decidere insieme. Su tutto. Poi, scegliere conseguentemente. Insieme. Su tutto.


Potremmo anche farci rimbalzare quella Bozza di possibile Programma Alternativo http://www.kitfaidate.com come avvio di possibile approfondimento di scelte definitive successive condivise.


POTREMMO CONVERGERE TRA DI NOI IN AREE TERRITORIALI WEB COERENTI


E DA LI UN PUNTO NAZIONALE WEB DI RACCORDO


E lungo questo percorso, costantemente condiviso, avere messo a punto un Programma definitivo fai date che ci rappresenti, avere indicato tutti insieme presenze nostre nuove di rappresentanza che portino in Parlamento in Movimento nuovo largo sperato vincente. Ad attivare il Programma Alternativo verro che ci governi.


Libro dei sogni?

D.Tettamanzi, di sicuro ci presta un suo recente pensiero sopra la crisi nostra nazionale attuale:
<non c'é politica senza un sogno da tradurre in realtà.>


PENSIAMOCI TUTTI BENE. MA PENSIAMOCI.


Temo che un grave errore sarebbe ritenere che potrebbe cambiare le cose un avvicendamento di maggioranze e minoranze parlamentari attuali. NON CAMBIEREBBE NIENTE.

Hanno la medesima politica da sempre. Si disputano solo la gestione e la scelta di tasse. E questo modo la Rendita parassitaria italiana riesce a non perdere mai potere.

Chiunque vinca tra di essi. TANTO SONO TUTTI SUI RAPPRESENTANTI UGUALMENTE.


Ci pensino le Donne italiane, al bivio decisivo tra regresso e ripresa; ci pensino i nostri Giovani e Giovanissime derubati del loro possibile futuro senza pudori; ci penino gli uomini italiani, come me, se queste nostre generazioni debbano rassegnarsi ad essere vissute...per niente che ne valesse la pena veramente.


Chi aggregare, se si voglia aggregare? se si voglia aggregare tra pari a un simile percorso positivo collettivo?

Chiunque si riconosca nel programma prescelto, chiunque si riconosca nell'impegno vincolante ovunque non Violento, chiunque si riconosca in un destino anche personale di Lavoro equo, chiunque si riconosca senza riserve di alcun tipo nella Democrazia come scelta di vita permanente.

Ma viene l'anziano, la giovanissima, la madre di famiglia, l'operaio, l'industriale, il banchiere, il disoccupato, la scienziata, e tanti altri dei più diversi. MAGARI TANTI E DEI PIU' DIVERSI VENGANO DENTRO UNA COMUNE ALLEANZA LARGA DI PROGRESSO.



E le ideologie su cui ci siamo accapigliati per anni tra sorelle e fratelli? in armadio, almeno per un quinquennio di alleanze larghe per un unico progetto: RICOLLOCARE AL CENTRO DELLA NAZIONE IL LAVORO, LA DONNA, I GIOVANI ED I GIOVANISSIMI DENTRO UN VINCOLANTE PROGRAMMA DI SVILUPPO.

Almeno per un quinquennio. Appunto. Quello della grande Alleanza italiana di progresso.


Un sogno grande? per una realtà peraltro completamente attuabile se ci mettiamo assieme in campo?


Questo dipenderà, credo, dalle scelte concrete che ciascuno di noi italiani ed italiane, e di ogni età, compirà tra sé e sé. Nella Liberazione dal Fascismo, abbiamo saputo farla una Alleanza italiana larga vincente. Nella Ricostruzione post bellica abbiamo saputo farlo ugualmente. nel boom degli anni sessanta anche.

E ADESSO?


Penso che la risposta nostra al Quesito, quale essa sarà, la leggeremo comunque nei libri di storia. Perché, credo, niente in Italia rimarrà uguale anche se gireremo il viso dalle scelte che sono adesso solo nostre.




La bottiglia, con il suo piccolo messaggio che reca, ha intanto già iniziato il suo viaggio. Nel web. la troverà nessuno, leggerà nessuno il messaggio ed avrà un seguito di condivisione larga comunque, qualunque sia la forma scelta per realizzarla?


So solo, e non credo solo io, che tra fine inverno e primavera del 2012 voteremo. Dopo, temo sarà tardi per farci un pensiero positivo.


Grazie, e scusate, qualunque strada sceglierete italiani ed italiani miei connazionali. Sapendo che la strada scelta sarà comunque la nostra e vostra stessa sorte scelta.



In certi passaggi di storia personale e patria, io credo, il neutralismo eventuale non é ammesso. E soprattutto  non paga. Perché credo che coincide con il Tempo, per tutti, delle grandi scelte.