L’immagine
di apertura non raffigura il nobile animale come peraltro si potrebbe credere;
ma la nostra attuale legge elettorale italiana. Legge elettorale che infatti già colui
che ebbe l’onore di farle da papà in Parlamento risulta che, con indubbia intuizione
profetica, appena la vide, la battezzò <Porcata>. Naturalmente intesa nei
confronti dei diritti costituzionali di tutti noi, elettrici ed elettori
italiani.
Ci
mancherebbe.
Il
nome affibbiato dal genitore alla sua creatura legislativa fu poi in seguito
ingentilito da altri in <Porcellum>. E con questa denominazione sarebbe rimasta
poi definitivamente indicata una delle maggiori truffe elettorali del
millennio.
Chiarito
questo, proviamo ad osservare se il termine appare appropriato, o riduttivo,
andando a prendere quello che pubblica il Corriere della
Sera del 21 maggio 2013, a pag. 9, in un articolo di Elsa Muschella.
Ci
si è infatti spesso detto che la Legge elettorale attuale, tra le sue tante
negatività, ha anche la colpa di falsare il risultato del voto; e quindi di
falsare gravemente anche la volontà espressa dall’elettorato.
Ma un conto è dirlo con le parole; ed un conto è vederlo di persona e con i numeri.