venerdì 5 agosto 2011

Un pensiero contromano a Ferragosto: Basta Casta, basta?

Queste righe, lasciate sotto l'ombrellone, o dietro il banco di chi non va in ferie, sono apparentemente contro mano. Solo apparentemente, però.

Basta casta, basta auto blu rosse di vergogna, basta un "conflitto" di interesse forse da Caschi Blu dell'Onu. I principali bersagli della nostra attuale più che giustificata collera di popolo. Ma la crisi vera italiana, è tutta qui?


Prendo il ragionamento per la "coda". Forse mi riuscirà di essere più chiaro.

Qualsiasi sistema di potere e di gestione che ha fatto <bancarotta> di consenso, quando arriva a scontrarsi con il proprio stesso popolo che non ne vuole più sapere, prima di arrendersi e cedere il passo, tenta qualunque diversivo.

L'esempio è anche vicino. Nell'altra sponda del Mediterraneo, Ben Alì ed il Rais, costretti a prendere atto che il proprio popolo era evaso dal loro controllo economico-mediatico, hanno provato ad offrire in "pasto" di tutto alla pacifica collera popolare, pur di deviarla dal bersaglio grosso: primi ministri, ministri, alti funzionari, militari...qualche parente...
Perchè Ben Ali, il Rais, persino anche il più folle dittatore, non sono mai i veri unici padroni di un Paese. Sono i fiduciari, per così dire, ritengo, di interessi grandi, spesso opachi e che hanno scelto loro per perpetuarsi al potere.
Ma quando tutto scricchiola sinistramente, in genere buttano a mare tutto, perché il Rinnovamento popolare si plachi prima di arrivare al Santa Santorum degli interessi veri.

I popoli egiziano e tunisino, e i loro ragazzi e ragazze, a caro prezzo ed inflessibilmente non violenti, hanno rifiutato le più varie "offerte" in saldo dei loro Sistemi allo sbando. E sono infatti lì a giocarsi, con l'autunno, la loro vera partita con il voto. Mentre il Rais è oggi un detenuto e Ben Ali non ha retto all'accaduto.

E noi?

Cioè noi popolo italiano, credo che siamo oggi nel mezzo del guado verso il possibile cambiamento anche nostro.
Nel senso che ancora, qui da noi, penso che prevalga l'idea di poter deviare l'onda dalla Bastiglia con lo scambio di bersaglio.


Intendo dire che, cinquanta o più deputati loro, perché non sono mica nostri che non li scegliamo, ce li darebbero di corsa; Anche di più. Perché niente cambi in una nazione che in quindici anni ha trasferito il 50% della intera ricchezza nazionale al 10% di italiani.

Un po' di auto blu ci si può arrivare; qualche ministro o parlamentare, si può fare; mollare anche il presidente del consiglio...ci si può pensare.....
Del resto non desta qualche meraviglia vedere giornali di riferimento del Presidente <imprenditore> sollecitare la uscita di sicurezza di "meno parlamentari"?
Questo nello stesso Paese dove oggi 3 milioni di persone hanno la politica come datore di lavoro a tempo pieno. Non solo i 900 parlamentari.

Questa è la stessa nazione di noi tutti che oggi scopre (Eures) di avere 357 santi vicari in calendario. Infelici dolci creature nostre che nel solo 2009 risultano aver scelto di rinunciare ala vita vinti dallo sconforto di non riuscire a trovare o ritrovare lavoro entro una nazione ritenuta ostile. Uno al giorno...!


Allora, niente basta casta?


Certo che si, anche questo penso occorre.

Ma senza dimenticarsi che i <rifiuti> napoletani, in 15 anni hanno mandato alla discarica indifferenziata delle risorse collettive l'equivalente del Ponte di Messina; con 750 milioni di euro di costi all'anno x 15 anni.
Che la corruzione endemica e malavitosa, secondo Corte dei Conti ci costa a ciascuno di noi 60 milioni all'anno.
Che la inefficacia di opere pubbliche ci costa altrettanto.
che la Sanità dei Tiket infami sul dolore dissipa in inefficienze plateali o corruzione sistemica tra amici, non meno di 6/7 miliardi di euro all'anno.
Che un Fisco feroce con i deboli, si fa statistica da solo senza per questo chiudere, di 100 miliardi di evasione all'anno. Per Confindustria 130...
Che la Reggio Calabria porta la croce, ma anche altrove, Umbria compresa, risultano tratte che non sfigurerebbero.


Una marea di soldi di tutti noi adulti e ragazzini, malavitosamente alla Casta. Ma quella intera e vera: del 10% che mangia infatti una nazione.

Una cifra imponente che, se assieme ad altri cambiamenti opportuni, permette di ruotare una nazione intera verso lo sviluppo condiviso anche dimezzando le attuali tasse a Lavoro, Impresa e Pensioni meno forti. Perché la Casta vera ha si affamato una nazione intera. Ma ha lasciato in dote a questa stessa nazione il "Tesoro" del suo saccheggio. Che oggi usa solo per se. Dentro una nazione che infatti adesso cresce dello 0,3 nel trimestre. Cattivi Mercati, a non fidarsi della Casta vera.


Questa è la posta credo: o noi o loro. Loro con i Maya...e quello che hanno già annunciato per il 2012..a chi non cambia.

Allora?

Allora, per l'autunno, credo che ci attenda a tutti noi, italiane ed italiane, una grande scelta.


O i tanti movimenti e spinte di disagio diffuso si fan rete e iniziano a connettersi, ad autoalimentarsi nella più assoluta non violenza verso la posta vera in palio: il Cambiamento su scelte comuni condivise.
Senza auto elidersi costantemente gli uni con gli altri scrutando pignoli le referenze reciproche, come nella canzone di Iannacci: vengo anche io,...no tu no...ma perché? Perché no....


O prevarrà lo scambio settoriale, sceltoci da altri, e che non cambia niente da oltre 15 anni.


Il patto per <cambiare> veramente potrebbe magari avere a base Lavoro, Uomo Donna al 50% ovunque, dalle Liste scelte tutti assieme agli Esecutivi, Voto a 16 anni.

Questo ultimo patto per rianimare i nostri ragazzi e ragazze alla loro partecipazione attiva. E forse ancora scottati per la loro recente mobilitazione generosa universitaria. Seguiti sì da molti sopra i tetti. Ma poi trovatisi soli quando hanno tagliato le scalette.
Mentre ai tanti ragazzi e ragazze che lavorano o sognano un lavoro equo non li ha mai raggiunti nessuno sopra i loro di tetti.


Potrebbe allora persino accadere che, in alleanze coese e larghe per un Progetto scelto comune, questa legge elettorale scellerata, sceltasi dalla Casta vera e intera con tutte le maggioranze anche diverse che l'hanno infatti indifferentemente usata senza cambiarla, consenta di mostrare la fondatezza di una massima eterna: il Signore confonde coloro che vuol perdere...

Permettendo magari proprio la Legge elettorale delle Casta alle maggioranze vere di fare Banco.  Al tavolo verde del Cambiamento nazionale.
Poi, certo, subito via immediatamente, che altri dubito lo faranno veramente, questa legge elettorale. Se sarà con questa che ci si farà votare.


Questo credo sia la posta italiana dell'autunno.




O tanti piccoli piatti di <lenticchie> settoriali, perché nulla cambi. E si riesca così a far perdere di vista il bersaglio grosso. O le Reti e le Piazze pacifiche quanto determinate di Tunisi, italiane nostre questa volta, a dire fisicamente insieme e in Rete, donne e uomini italiani e italiane, ragazzi e ragazze: ADESSO BASTA CASTA. SI CAMBIA SUL SERIO...


<Fino al giorno prima (...) non sappiamo quale potrà essere lo sviluppo dei movimenti di protesta. Sappiamo solo che se prenderanno forza, cambieranno l'agenda politica. (...)
di Piero Ignazi/Espreso luglio: La forza dei Movimenti.


Possiamo pensarci tutti su. Durante la pausa ferragostiana. E prima che ci arrivi addosso una manovra più rovinosa della prima. Dicendoci che dobbiamo salvare l'Italia: quella della casta?

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