mercoledì 19 ottobre 2011

una classe dirigente che fa guerra alle sue DONNE

Guardate che succede all'Economia ed al Sociale di una intera nazione se, per un ventennio ed oltre, una intera classe dirigente, sostanzialmente rivelatasi reazionaria, e mostratasi sostanzialmente omogenea, fa guerra alle sue Donne ed ai Loro figli e figli.

Perché l'Italia attuale, e da oltre un ventennio, non è più una nazione per Donne e Figli e Figlie.


Non lo pensa tanto chi scrive.

Ma un convegno di questi giorni della Banca d'Italia su <Crescita economica, equità, uguaglianza: il ruolo delle donne>


Così esordisce al riguardo il Corriere della Sera, di oggi 19 ottobre, a pag. 22:


"" Lavoro  Saccomanni: oggi i peggiori d'Europa, al Sud la situazione più grave.

<<Donne escluse dal lavoro <<Perdiamo 7 punti di Pil>>
Bankitalia: più crescita se fossimo nella media Ue


<<L'Italia nel divario di genere è tra i Paesi più arretrati>>.  Nelle classifiche mondiali è al 74° posto su 134, <<fanno meglio di noi tutti i Paesi europei, peggio solo il Giappone tra le maggiori economie industrializzate.

(...)
Se si guarda ad altre voci delle voci del confronto col resto del mondo l'Italia, osserva ancora Saccomanni, <<ha una posizione un poco migliore per quanto riguarda l'istruzione - 49° posto - e decisamente peggiore se si guarda alla partecipazione della donna all'economia.  Che vuol dire lavoro e occupazione: nel 2010 era occupato il 46,1% delle donne tra 15 e 64 anni, contro il 67,7% degli uomini.
Il divario è particolarmente pronunciato nel Mezzogiorno, dove solo tre donne su 10 lavorano. ""


E CHE COSA PRODUCE QUESTO GIOCHINO DI AVER PROVATO CONCRETAMENTE A RISOSPINGERE DENTRO LE CASE LA SCELTA, PER LA SUA DONNA,  DELL'ITALIA?


Proviamo allora a scoprirlo continuando a leggere l'articolo del Corriere della Sera:


"" Il dato preoccupa se si guarda alla crescita che è bassa anche perché il paese non utilizza appieno le risorse di giovani e delle donne.

La Banca d'Italia ha calcolato che se il Paese riuscisse a centrare l'obiettivo di Lisbona dell'occupazione femminile al 60% il Prodotto interno lordo crescerebbe del 7%.
Altri calcoli, come quello elaborato dalla Confartigianato basato sul Pil pro capite, indicano all'8,2% il progresso del Prodotto in caso di crescita dell'occupazione al 58,1%, cioè la media Ue nel primo trimestre 2011. (...) "



Abbiamo osservato bene cosa costa in termini di mancata Crescita Economica, la scelta Razzista della Classe dirigente Politico Sociale italiana dell'ultimo trentennio?
Si, una mancata crescita nazionale che, già da sola, sarebbe stata capace di tenerci fuori dalla crisi del Pil e dalla conseguente crisi del Debito e del Bilancio pubblico italiano.


Se vogliamo proprio tirare una riga pari, e se i dati hanno un crudo oggettivo senso, credo emerga che, la manovra di luglio, quella di agosto, e anche qualcuna altra manovra precedente, la dobbiamo tutta al Maschilismo protervo, sregolato, italiano fattosi intanto classe dirigente Monosesso.


Altro che sola CRISI GLOBALE a cui non si può far niente che rimanere impotenti ad osservare, come pretende il Ministro che presiede ai video giochi. Si quello che dice però gli avanza sempre un mostro da ammazzare: forse il sessismo della classe dirigente italiana di cui non pare infatti anche esso poca parte.


Così intanto prosegue ancora il citato articolo del Corriere della Sera:

"" (...) La scarsa valorizzazione delle donne è un vero e proprio spreco di talenti>>, dice, concludendo il convegno, Anna Maria Tarantola, vicedirettore generale della Banca d'Italia, prima donna ad entrare nel Direttorio. <<Il reddito delle donne, afferma, contribuisce non solo al benessere familiare, ma anche alla massa fiscale e previdenziale, nonché alla domanda di servizi di cura alle persone che, per loro natura, sono radicati nel territorio. In questo modo l'occupazione femminile attiva un circolo virtuoso che genera, oltre al reddito, anche occupazione e imprenditoria aggiuntiva.>>
(dal Corriere della Sera del 19/10, pag.22, di Stefania Tamburello)


L'altra pagina del medesimo giornale, chiarisce pare ancora meglio come la Donna, con conseguenze economiche gravissime per tutti, non è precipitata per distrazione in questo tristissimo attuale suo destino italiano.

Pare invece piuttosto che, il <muro di Berlino> alla donna italiana non gli sia caduto accanto. Quanto, piuttosto, si direbbe meglio addosso. E come a tradimento.

Infatti, lunghe stagioni di <risparmiatori di bilancio> e  multicolori, che si sono succeduti nel tempo, e che intanto quasi doppiavano il debito pubblico preesistente assegnandosi per sé un costo complessivo della politica all'erario di 24,7 miliardi all'anno, praticamente le hanno smontato, con la scusa vigliacca di non aver soldi, una ad una, pazientemente, tutte le Sue Conquiste Sociali e di Accesso al lavoro che aveva saputo conseguire la Donna Italiana tra il 60 e l'80.
Ributtandola indietro nel tempo. Coperta questa ottusa consapevole operazione da tanti coriandoli più o meno vitali di diritto privati. Ma intanto privata inesorabilmente di tanti irrinunciabili diritti sociali.


E nessuno, di noi maschietti, e Donne cooptate dai Nuovi Signori pare abbia avuto poi molto da ridire in questa colossale Controriforma Nazionale anti femminile. Che si è svolta, pare infatti, e per così lungo tempo, all'interno del silenzio più universale.


Questo anche è quel che consente di vedere infatti  l'articolo, a pag 23, e sempre del Corriere della Sera:

" "
Meno opportunità, poche politiche mirate, età d'ingresso elevata e bassi investimenti    In Italia inattività femminile al 48,9%

L'Italia è in ritardo di 23 anni rispetto al resto dell'Europa, e la Campania, prima regione del Sud in quanto a popolazione, in termini di accesso al mondo del lavoro se la gioca con Malta e la Turchia.
Anche nelle aree più avanzate del Nord le donne stentano in quanto a numeri a stare al passo con il resto d'Europa: nel paese dalle due velocità continuano a essere frenate da una zavorra storica, stentano ad entrare nel mercato dell'occupazione e il welfare di certo non le aiuta.

Risultato, in Italia una donna su due non lavora, mentre in Svezia quattro su cinque, hanno un'occupazione. Ecco i dati dell'anno scorso, rivelati dall'Osservatorio di Confartigianato <<Donna Impresa>>:
Il tasso di inattività nel nostro Paese è del 48,9, di oltre 13 punti superiore al 35,5% che è la media dei 27 dell'Unione Europea.
Siamo lontani di anni dai Paesi del Nord, in cui il tasso di inattività delle donne tra 15 e 64 anni registra i valori più bassi. Il minimo del 23,3% è in Svezia, in Germania le donne che non lavorano sono il 29,2%, nel Regno unito il 30,6%, in Francia il 33,7% e anche la Spagna ci distanzia di un bel po' (34,1%). (...)


E prosegue ancora l'articolo citato del Corriere:


"Quali sono le ragioni che disincentivano il lavoro femminile nel nostro Paese?

Sicuramente, la solitudine di fronte alla conciliazione casa-lavoro, secondo Confartigianato. (...)
C'è quindi uno sbilanciamento verso la fascia più anziana della popolazione, mentre viene <penalizzata seriamente la spesa per la famiglia e la maternità>, cui va solo l'1,3% del Pil, come fanno Bulgaria e Portogallo. Peggio di noi solo solo la Polonia (...)
La Germania, per esempio, investe sulla famiglia più del doppio, il 2,8% del Pil, la Francia il 2,5%. Questo comporta tra l'altro che una modesta percentuale di bambini usufruisca di asili nido o servizi innovativi, il 12,5%. Il target europeo è di un bebè su tre. (...) "

(dal Corriere della Sera del 19710 di Melania Di Giacomo)


ECCOLA che emerge LA VERA IMMAGINE DELLA DONNA ITALIANA TRADITA.

Tradita dalla parte retriva e ipocrita del maschile, tradita da troppe omologhe cooptate e come parse appagate guardiane dell'harem, tradita da militanze che non l'hanno difesa e tutelata. Tradita da una nazione scopertasi invecchiata nel cuore e nella mente prima ancora che nel corpo.


Cosicchè quasi oggi appare che il più grande provvedimento di parità di genere da anni invalso in Italia sia stato ridenominare un amaro <mestiere> più antico, in ESCORT.

Adesso siamo più contenti, Progressisti e Conservatori. Alla donna italiana abbiamo compatti reso la scelta più adatta: a Casa od Escort. VERGOGNA. MASCHILE AUTOLESIONISTA.


Ho ritenuto, da uomo, che valesse la pena permettere di vedere, anche a donne - e non da opinioni, ma dai Dati - cosa è veramente accaduto alla DONNA ed ai suoi Figli e Figlie in Italia.  

In questi troppo lunghi decenni recenti coerenti in cui risultano essersi alternati al Governo sia quelli che amano chiamarsi Progresso che quelli che si dicono Conservatori: Una indifferenziata mattanza di diritti di Donne e di figli risulta il loro comune indistinto portato.


E ALLORA, ADESSO?

la Donna italiana, sceglierà il suo meglio da sola.

ma da uomini, che sappiamo non ci sia partita per la nazione, come per la famiglia, senza comune sentire e rispetto per Uomo, Donna e Figli, penso che non abbia più alcuna decenza una quota più o meno larga o miserrima.
Trovo persino aberrante che un Tribunale debba valutare se alla Femmina italiana hanno lasciato uno spazio di quota. Quasi fosse la quota dei panda previsti nel parco perchè sia più vivace.


La Donna italiana è non meno del 50% della nazione, e, con i suoi figli e figlie, fanno larghissima maggioranza.

Allora, le quote, se le assegnino al Lotto.


50/50% le spetta alla Donna, ovunque si voti e si diriga a seguito del voto, per diritto e per autotutela diretta.



Voto a 16 anni gli spetta alle ragazze e ragazzi italiani per autotutela diretta e diritto di sogno.



Messa la decenza e il rispetto dovuto ciascuno al suo posto, la unica speranza della parte migliore della nazione infatti rimane che, su queste basi nuove e leali, la Donna italiana, i suoi Ragazzi e Ragazze nostri italiani, vogliano scendere in campo direttamente, e venire in soccorso al Paese che della loro assenza ne sta morendo. In ogni campo.

Dietro un Programma nuovo, totalmente alternativo e che scelga Lavoro, Diritti, Sviluppo, come leale futuro di Donne, Ragazzi, Ragazze e Uomini. Di buona volontà. E ci sono anche questi nel nuovo percorso.


Badiamo intanto bene tutti, mentre ci pensiamo, gli altri che hanno Potere attuale risulta abbiano già scelto la loro linea del Piave contro il Rinnovamento italiano:
LE PROSSIME ELEZIONI DI PRIMAVERA TUTTE ATTORNO ALL'ORDINE PUBBLICO. Per schivare rendiconti.


Ma la Vittorio Veneto del Rinnovamento italiano, nella partecipazione di tutti, sarà SVILUPPO CONDIVISO E ASSIEME A DONNE E RAGAZZE E RAGAZZI.



O non sarà. 

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