giovedì 8 marzo 2012

Buon 8 Marzo! e perché?

Un pensiero uomo, in punta di piedi, e senza alcuna pretesa?

Prendo spunto per farlo da una frase donna che leggevo poco fa in Linkedin: <questa data fu scelta come una giornata di lotta internazionale, a favore delle donne.> E oggi, credo che proprio questa partenza possa simboleggiare dei nuovi 8 Marzo anche italiani.

Da uomo, e neanche più giovanissimo,  credo di vedere che la Donna italiana di conquiste reali e potenziali ne ha fatte molte in questo tempo. Ma sempre osservando da uomo, mi pare di vedere che invece, la Donna italiana, come Genere e d'insieme, debba constatare grandi regressi nelle proprie potenzialità e libertà reali.

Cosa intendo dire?

Da persona che non rinnega le proprie radici cristiane, non posso non constatare che, pur avendo questa religione la Madre di Dio Donna, tuttavia non ha potuto impedire che per quasi 2000 anni la condizione Donna fosse forse anche peggiore di quella Romana. Mentre, le libertà e le condizioni Donna sembrano essere decollate ed esplose con la Rivoluzione Borghese europea, di contro. Perché quella Rivoluzione ha, e conserva il Lavoro diffuso a suo pilastro. Dunque, non le servivano Servi e Schiave. Ma Operatori ed Operatrici lavoratrici, e poi, anche, possibili clienti anche esse.

La Donna che può scegliere lavoro equo, è divenuta potenzialmente Donna pari. Credo. E lo Stato sociale europeo del secondo novecento vi aveva posto accanto presidi di sostegno alla crescita ed educazione dei figli eventuali, senza imporle di retrocedere necessariamente in casa per averli.


Attualmente, temo non si possa evitare di vedere che, i governi dell'ultimo ventennio, pur pretendendo di proporsi come tutori della Dona Madre, hanno risospinto la globalità  delle Donne italiane in una ritirata tale da ricondurle quasi ai primi 900.




E a questo, non basta una <farfalla>, unioni eventuali, o libertà creative di una minoranza, temo. Mentre la grande maggioranza è stata, di fatto, risospinta in grave ritirata. Perché, soprattutto, ha visto sempre più compromessa la libera scelta di lavoro e conseguente autonomia di reddito.


Ecco, allora, dove va a parare questa premessa senza pretese. Dalla citazione con cui partiva.


Da uomo, non credo che cambierete a fondo con più o meno comprensive <nostre> elargizioni. Né con quote <panda> per omologate.


Credo che sarebbero dei bei 8 Marzo se vi vedessero, come Genere,  muovervi a conquistare la sostanziale parità della gestione collettiva: Donna 50/50 in liste ovunque si voti. Donna 50/50 in ogni organo gestionale elettivo anche centrale.

Non voglio suggerirvi nulla, ci mancherebbe. Ma credo, che l'asse del Potere, anche di quello <positivo>, cambierebbe. Con un gran bene anche dell'intera nazione. La quale, sia detto per inciso, ha proprio in voi Donna, e nei ragazzi e ragazze nostre, le vere forze di emergenza per una virata positiva e condivisa.

Il mio augurio in fondo, senza alcuna intenzione di suggerirvi niente altrimenti mi smentisco delle premesse, è che questo, ed anche futuri 8 Marzo, possano non tanto celebrare un Ricordo. Ma evocare delle nuove decisive scese in campo Donna per cambiare ancora. E farlo assieme, in un Progetto condiviso.

Comunque, da una piccolissima traccia in internet, e uomo, Buon 8 Marzo. Sicuro che vi suggerirà anche esso attuale un buon percorso.

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