sabato 25 maggio 2013

Porcellum




L’immagine di apertura non raffigura il nobile animale come peraltro si potrebbe credere; ma la nostra attuale legge elettorale italiana. Legge elettorale che infatti già colui che ebbe l’onore di farle da papà in Parlamento risulta che, con indubbia intuizione profetica, appena la vide, la battezzò <Porcata>. Naturalmente intesa nei confronti dei diritti costituzionali di tutti noi, elettrici ed elettori italiani. 
Ci mancherebbe.

Il nome affibbiato dal genitore alla sua creatura legislativa fu poi in seguito ingentilito da altri in <Porcellum>. E con questa denominazione sarebbe rimasta poi definitivamente indicata una delle maggiori truffe elettorali del millennio.

Chiarito questo, proviamo ad osservare se il termine appare appropriato, o riduttivo, andando a prendere quello che pubblica il Corriere della Sera del 21 maggio 2013, a pag. 9, in un articolo di Elsa Muschella.

Ci si è infatti spesso detto che la Legge elettorale attuale, tra le sue tante negatività, ha anche la colpa di falsare il risultato del voto; e quindi di falsare gravemente anche la volontà espressa dall’elettorato.

Ma un conto è dirlo con le parole; ed un conto è vederlo di persona e con i numeri.


L’articolo richiamato aveva altri suoi intenti. Cioè di dimostrare, nella sua sostanza, che se non prendi voti sufficienti veri puoi sceglierti il sistema elettorale che vuoi ma la maggioranza parlamentare non la conquisti mai.

E infatti l’articolo del Corriere della Sera, si titolava già in questo esauriente:
<<L’indagine - Il Porcellum ha favorito il Pd, ma l’elettorato diviso in tre ha reso inevitabile la coalizione tra (almeno) due avversari
Mattarellum e proporzionale non escludono paregggi
Le proiezioni dei risultati di febbraio con altri sistemi elettorali  >>

Tuttavia, in questa occasione, non interessa constatare che, se non prendi la maggioranza dei voti, perdi ugualmente qualunque sistema elettorale manipoli. Questo appare infatti già come una vendetta della Nemesi ai troppi ingordi nostrani, e lo abbiamo sotto gli occhi tutti.

Interessa invece assai più, in questa occasione, condividere assieme uno spezzone del medesimo articolo pubblicato sul Corriere della Sera: nel quale viene riportato l’esito di una ricerca effettuata da Labor Ele – il centro di analisi elettorale dell’Università di Roma e su come sarebbe risultata la ripartizione dei seggi parlamentari successiva alle ultime nostre elezioni politiche. SE NON CI FOSSE STATO IL PREMIO:

Merita vederli questi dati comparati.
Poiché un conto è raccontarla una plateale truffa elettorale ormai ricorrente; un conto vederla conteggiata e sotto i nostri occhi.

Proviamo a vederlo, allora come risulta l’attuale nostra Camera dei Deputati, e come sarebbe invece risultata, in base ai medesimi voti conseguiti dai medesimi partiti; ma senza <premi>.
(fonte immagine: www.wikipedia.org)


CAMERA DEI DEPUTATI
Composizione attuale
in base al premio concesso
seggi
Pd
292
Sel
37
Centro democratico
6
Svp
5
Con Monti per l'Italia
37
Udc
8
Pdl
97
Lega Nord
18
Fratelli d'Italia
9
Movimento 5 Stelle
108
CAMERA DEI DEPUTATI
Come sarebbe risultata
composta senza i premi
seggi
   SALDI
Pd
165
-127
Sel
21
-16
Centro democratico
3
-3
Svp
3
-2
Con Monti per l'Italia
55
+18
Udc
12
+4
Pdl
149
+52
Lega Nord
28
+10
Fratelli d'Italia
14
+5
Movimento 5 Stelle
167
+60

(dati Labor Ele – centro di analisi elettorale dell’Università di Roma / Corriere della Sera)




Dalle rappresentazioni grafiche riportate è possibile osservare non solo la enorme differenza di seggi parlamentari conquistati da parte di chi ha potuto vederseli moltiplicati dal premio; rispetto ai seggi parlamentari che avrebbero conseguito senza premi (Pd -127 seggi; Sel -16 seggi; Centro democratico -3 seggi; Svp – 2 seggi).

Ma è altrettanto immediatamente possibile constatare che, quei seggi parlamentari regalati ai premiati, sono stati sottratti ad altri partiti che altrimenti li avrebbero conquistati sulla base dei voti elettorali conseguiti. 
Questi infatti sarebbero stati i risultati in seggi parlamentari conseguiti da altri partiti presentatisi alle ultime nostre elezioni politiche di febbraio se non glieli avessero sottratti i premiati (Monti per l’Italia +18 seggi; Udc + 4 seggi; Pdl + 52 seggi; Lega nord + 10 seggi; Fratelli d’Italia + 5 seggi; Movimento 5 Stelle + 60 seggi).

Si capisce bene dunque che non sia uno scherzo la manomissione profonda che causa il premio al risultato elettorale emerso


Non è tuttavia questo che soprattutto ora ci interessa. E’ vero, appare colossale la appropriazione di altrui seggi parlamentari alla Camera che questa volta si è aggiudicata la <coalizione di centro sinistra>; mentre la volta precedente se l’era invece arraffata la <coalizione di centro destra>.

Sono invece altri ad interessarci degli aspetti parlamentari ed istituzionali causati da queste manipolazioni premiali dei voti elettorali. 
Dal momento che questi aspetti appaiono persino ancora più rilevanti, e per tutti noi. Che ci scopriamo ritenuti infatti, proprio da quel che si vede e legge, evidentemente un <popolo bue> elettore. Cioè, <quattro poveri fessi>, che votano ma non concludono niente con queste Leggi con cui debbono votare.

La prima cosa che balza subito all’occhio risulta infatti che, se non avessimo avuto una Camera dei Deputati totalmente falsata nella propria composizione dalla legge elettorale ancora vigente, ci saremmo risparmiati completamente la <manfrina> di due mesi per portarci comunque all’alleanza Pd/Pdl/Monti.

Infatti, senza la consueta truffa del <premio>, i partiti si sarebbero resi conto a vista d’occhio, e già subito dopo la chiusura delle urne, che nessuno di loro aveva ottenuto voti sufficienti per poter fare minimamente da solo in parlamento.
Quindi, quasi immediatamente almeno due delle tre maggiori forze politiche emerse dal voto avrebbero iniziato serie trattative per formare una maggioranza di governo tra di esse; e non vi sarebbero state molte altre di scelte se non: o Pd+Pdl ; o Pd + M5S; o Pdl+M5S; o Pd + Pdl + M5S.  Oppure scegliere l’immediato ritorno alle urne per incapacità reciproca di allearsi per il governo.

Non finisce qui, il prevedibile effetto di un risultato elettorale che non fosse come di consueto drogato dal <premio>.
Sarebbe subito infatti anche stato chiaro che, se almeno due delle tre maggiori forze parlamentari emerse dal voto non avessero esibito una volontà di coalizione già da prima l’apertura delle consultazioni al Quirinale, l’incarico a provare di formare il nuovo governo non sarebbe stato di Bersani, ma sarebbe dovuto andare…a Grillo. Risultando il M5S il primo tra i partiti italiani rappresentati in parlamento. Proprio così, se la prassi che ha rivendicato per sé Bersani ha un senso.
Possiamo così vedere che l’elettorato aveva di fatto con il voto letteralmente rovesciato l’assetto politico parlamentare italiano; ma la legge elettorale vigente glielo ha vanificato regalando al Pd un primato parlamentare inesistente.

Le conseguenze di una corretta rappresentazione in parlamento dei voti elettorali ricevuti non si sarebbe fermata neanche qui.
A parte che forse Bersani si sarebbe dimesso già subito dopo la chiusura delle urne nel dover constatare che non solo non aveva neanche minimamente sfiorato l’ottenimento della maggioranza alla Camera dei deputati; ma che, in base ai voti reali conseguiti,  aveva anche perso - assieme a tre milioni di voti -  la condizione di primo partito nel parlamento italiano.
(Anche se a dire il vero, in presenza di una Legge elettorale diversa e più normale, Bersani non si sarebbe probabilmente dovuto dimettere; poiché non avrebbe mai impostato una campagna elettorale sulla illusione di conquistare il controllo del parlamento con un solo 30% di <nicchia> elettorale).

Comunque le conseguenze di un voto lealmente rappresentato nella attribuzione dei seggi in Parlamento, come si diceva, non si sarebbero fermate a livello del governo. Ma si sarebbero direttamente riflesse anche sulla successiva elezione del Capo dello Stato. Dal momento che l’alleanza eventuale di due delle maggiori forze politiche in parlamento avrebbe dovuto constatare che forse neanche assieme avrebbero avuto i numeri per eleggersi da soli il Presidente della Repubblica.
Ma sarebbe invece stato necessariamente scelto ed eletto un Presidente della Repubblica che arrivasse a venire condiviso dalla gran parte delle forze politiche maggiori oggi in parlamento.
 

Lo stesso Grillo, nel Movimento5Stelle, sarebbe stato probabilmente indotto immediatamente a fare politica in modo trasparente ed efficace; per ricercare aperte alleanze di governo a meno di non auto destinarsi volontariamente all’opposizione parlamentare permanente.

Perché, se indubbiamente il 25% appare un ottimo risultato elettorale per chi si è presentato la prima volta, altrettanto sarebbe apparso insensato perseguire nuove elezioni anticipate sapendo che, anche ottenendovi magari il 30%, per governare occorra il 51% dei voti. E se il 51% non lo raggiungi, o ti allei o non governi mai.


E Berlusconi? Come si sarebbe trovato se i voti elettorali in Italia si contassero soltanto come ovunque accade in democrazia?
O immediatamente alleato con il Pd; o ritrovarsi minoranza di un governo a maggioranza Pd/M5S; e dover prendere comunque atto che, ben lontano da aver vinto le elezioni, aveva in realtà perso sei milioni di elettori propri precedenti. Perché un partito che esce dalle elezioni quasi dimezzato in voti precedenti, indubbiamente solo errori altrui possono trasformarlo nel vincente. 

Abbastanza, vero, per dover constatare come una legge elettorale possa da sola determinare il presente: di tutti noi indistintamente.


Ma sul piano per così dire storico, ravvicinato, come si sarebbe collocata la nostra vicenda italiana politica e istituzionale se non fosse stata falsata dalla legge elettorale ormai vigente da quasi un decennio visto che è stata introdotta nel 2005?

Non avremmo probabilmente avuto il secondo governo Prodi visto che la sua coalizione, anche andandogli vicina, non raggiungeva il 51% dei consensi elettorali espressi essendosi fermato al 49,8%; non avremmo probabilmente avuto il successivo governo Berlusconi per le medesime identiche ragioni già di Prodi visto che anche essa si fermava al 46,8% dei voti. E’ plausibile che non avremmo avuto neanche il Presidente della Repubblica Napolitano, visto che risulta essere stato eletto dalla maggioranza di misura pur premiata, del suo solo schieramento parlamentare di riferimento.

In conseguenza, non avremmo avuto Monti e il cosiddetto governo dei <tecnici>. E non avremmo avuto, probabilmente, neanche i <saggi> alloggiati recentemente al Quirinale forse a meditare  sulle alterne sorti delle <umane vicende elettorali>.

Ma non finisce qui.
Poiché è il parlamento che li nomina, non avremmo probabilmente avuto i medesimi membri laici del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) e non avremmo avuto i medesimi vicepresidenti del Csm; e conseguentemente, probabilmente, non avremmo avuto molti degli stessi vertici della Giurisdizione, visto che li decide il Csm.

Non avremmo avuto, probabilmente, gran parte dei componenti pluriennali della stessa Corte Costituzionale. Visto che quei componenti li nomina in parte il Presidente delle Repubblica (un Terzo), e il parlamento (un Terzo), e il resto l’apice della magistratura stessa.

Non avremmo avuto gli stessi vertici, probabilmente, delle Autority; visto che li designa il governo e il parlamento.

Non avremmo avuto moltissimi dei vertici apicali della Pubblica Funzione né della aziende controllate dallo Stato; visto che li nomina il governo.

Non avremmo avuto, probabilmente, neanche la incessante conflittualità della attuale maggioranza di governo; perché nessuno dei suoi componenti si continuerebbe a posizionare per rinnovate elezioni dove provare a conquistare da soli il parlamento grazie al premio illimitato di seggi che la legge attuale tuttora concede. Che cosa ci faresti, infatti, con nuove elezioni anticipate, se dovessi già prendere atto che, pur rivotando, bene che vada ti ritrovi esattamente più o meno come adesso?


Non avremmo più avuto probabilmente neanche la strategia <del nemico> tra le diverse parti politiche attuali. Perché la strategia del <nemico> serve a motivare forti minoranze elettorali; ma non conduce mai alle maggioranze elettorali vere del 51%. Per le quali maggioranze servono programmi elettorali ampi e coinvolgenti. Oltre che convincenti.

E se i seggi parlamentari li avessimo sempre attribuiti contando i voti ricevuti e non regalando seggi parlamentari inesistenti,

non avremmo avuto la volontaria recessione attuale che ci è stata imposta dalla maggioranza premiale Pdl / Fini + Pd, col governo Monti.

Non avremmo avuto il crollo dell’occupazione come adesso, altrettanto probabilmente, perché chiunque saprebbe bene che non si diviene mai maggioranza elettorale vera del 51% servendo solo gli interessi di minoranze di italiane e di italiani che si sono arricchiti oltre misure sulla sventura economico sociale delle maggioranze vere di popolazione.

In buona sostanza, come si vede bene, avremmo avuto una gestione del tutto diversa della nazione, senza il <porcellum> a legge elettorale.

Ecco perché la legge elettorale decide sopra la conduzione della intera nazione.
Ed ecco perché, chi si è voluto arraffare una nazione intera, risulta avere per prima cosa manomesso le garanzie costituzionali proprie di ogni decente legge elettorale.

Ed ecco perché, quando ovunque cade un regime, si guardano ovunque bene dal fare modificare la Costituzione al medesimo parlamento preesistente dei <favoriti>. Ma per prima cosa si dotano ovunque di una onesta Legge elettorale equa (in genere sempre proporzionale, proprio a tale ragione viene ovunque scelta; perché il proporzionale non regala niente a nessuno e rappresenta lealmente tutti). Ed è pressoché sempre ed ovunque un libero parlamento eletto e composto in base a voti veri che poi si occupa anche di modifiche o adeguamenti costituzionali eventuali.  Per la banale ragione che nessuno, ovunque nel mondo, farebbe riparare la propria cassaforte al ladro appena fermato.

E fa letteralmente impressione che la preponderante area Mediatica nazionale, di ogni provenienza di riferimenti - tranne pochissime eccezioni - abbia potuto in tutti questi anni assicurare sostanziale copertura a questa gravissima manomissione della legge elettorale italiana ed  alla stessa conseguente conduzione della intera nazione.
In pratica, risultano aver fatto i <pali>, mentre altri svaligiavano indisturbati la casa di tutti.
E la cosa ancora più grave risulta che lo stiano in prevalenza tuttora facendo.


E’ vero, l’emergenza è Lavoro, e Condivisione equa
Ma sarà una pia illusione sperare che si conseguano senza il contemporaneo ripristino di una Legge elettorale costituzionale effettiva.
Perché è proprio l’esercizio del diritto elettorale che decide in quale nazioni vivi.
Il resto rimangono penose chiacchiere, poiché non è mai successo che i parassiti si siano auto rimossi per loro spontaneo pentimento.
E pensare che alcuni degli eruditi che si occupano di legge elettorale, osano dire che bisogna fare qualche ritocchino all’esistente, per evitare che vi possa essere un’ <ombra> anticostituzionale nella legge elettorale nostra vigente. Già, qualche ombra….

A mesi la Corte Costituzionale si troverà infatti a pronunciarsi sopra questa infamia di legge elettorale nostra vigente che concede premi smodati e nega le preferenze; a meno che non la scippino della competenza con qualche insulso ritocchino che faccia decadere il ricorso.

La speranza è che non riescano a qualche mero ritocchino di imbroglio sull’esistente: e che la Suprema Corte cassi la intera legge elettorale e basta. Reintroducendo il semplice conteggio del voto senza premi e con la individuale preferenza. Così riallineandoci con le democrazie vere del mondo.

Questo rinvio alla Corte Costituzionale vigente lo dobbiamo ad un italiano, ed a una manciata di altri italiani ed italiane che l’hanno sostenuto ed incoraggiato a farlo. Questo italiano, avvocato, nipote di un parlamentare di decenni passati, ha infatti anche egli ritenuto intollerabile questa nostra attuale condizione elettorale. Ma non si è limitato a biasimarla
Ha invece percorso, assieme ad una manciata di altri italiane ed italiane che hanno ritenuto appunto di sostenerlo ed incoraggiarlo, praticamente tutti i gradi di giudizio prima di poter pervenire alla pronuncia della Cassazione. Cassazione che risulta aver ritenuto non necessariamente infondati i dubbi di incostituzionalità sopra la legge elettorale vigente. Rimettendo la questione di costituzionalità o meno della legge elettorale vigente, per un parere definitivo, appunto alla Corte Costituzionale. Un italiano, da solo, assieme ad una <manciata> di altri italiani ed italiane, ha potuto conseguire già questo. 
Questo post ritiene intanto di dover ringraziare queste italiane ed italiani i quali, assieme al promotore, si sono attivati per salvaguardare i diritti costituzionali di noi tutti. 
Quante cose grandi potremmo fare se decidessimo assieme, ed in tanti e tante di noi, di esigere incessantemente, quanto pacificamente, i diritti elementari costituzionali che sono nostri essenziali diritti.
E, se tanto per iniziare, affiancassimo in tanti e tante, questa attesa pronuncia, col testimoniare apertamente che vogliamo ci sia reso il potere elettorale pieno che la Costituzione ci concede?


Prima o poi finiremo per convenire anche noi che la nazione intera si è persa dietro alla manomissione dei diritti elettorali di tutti noi indistintamente;
e che la intera nazione si salva solamente dietro alla riconquista dei diritti elettorali essenziali di tutti noi.

E prima o poi, finiremo a mobilitarci in tanti perché questo finalmente avvenga.
Sino ad allora, rincresce, ma risultiamo un <porcellum> di democrazia. In attesa di ritornare una democrazia elettorale vera.
E risulteremo, quel che è ancora peggio, elettrici ed elettori senza proprie anche personali difese vere.


A, dimenticavamo.

In tanti ci esprimono proprio in questi tempi recenti, a parole ed articoli, <l’angoscia> che, senza i premi del porcellum, non ci sia legge elettorale che consenta ai soliti noti di mantenersi maggioranza di governo. Già, la <governabilità>. Mai che gli venga in mente che, in democrazia,  si deve conquistarsi la maggioranza dei voti elettorali veri per divenire maggioranza di governo. Od allearsi in coalizioni sufficienti. Come avviene nell’intero mondo delle democrazie vere.

Adesso al coro dei lamenti preventivi contro la possibilità che i voti si possa ritornare a contarli e non a regalare i seggi parlamentari, pare associarsi persino Renzi.
Il quale Renzi infatti esterna, come ci riportava il Corriere della Sera del 24 maggio a pag.10, nell'articolo di Alessandro Trocino:
<<(...) Renzi ieri è intervenuto con nettezza, respingendo l'ipotesi di una riforma lieve del sistema attuale: <Il porcellum non si può correggere o emendare. Se si vuole cambiare, si abbia il coraggio di farlo davvero e si vada a votare con la legge che decide i sindaci delle città. Serve una legge seria, in cui un minuto dopo le elezioni si sa chi ha vinto e si sa chi ha perso. (...)>>

Questo piccolo post non possiede <la pretesa> di obiettare ad un personaggio mediatico come Renzi. Tuttavia qualche piccola obiezione al suo esternare, ci viene ugualmente alla penna. O meglio, forse, alla tastiera. Del computer.


Sino a poche settimane fa, lo stesso Renzi ammetteva candidamente di averci fatto più che un <pensierino> che potesse proprio lui venire chiamato dal Presidente della Repubblica a formare il nuovo governo al posto di Letta; il quale ultimo veniva poi effettivamente incaricato. Lasciando così Renzi a bocca asciutta quasi sulla soglia del Quirinale.
Se le cose anche politiche paiono avere dunque ancora qualche senso, Renzi stesso non avrebbe affatto disdegnato, né tantomeno avrebbe avuto da eccepire, se a guidare la medesima maggioranza di governo (Pd+Pdl+Monti) fosse stato chiamato proprio lui....
Sommessamente, dunque, si potrebbe obiettare: ma l'incarico a premier di Renzi, avrebbe rappresentato la sua attuale <aspirazione> che un minuto dopo il voto già si sapesse chi abbia vinto e chi abbia perso le elezioni? Risulta che infatti sarebbe stato il nome di Renzi l'indicazione dominante emersa dal voto elettorale di Febbraio?
Possiamo allora magari sommessamente ritenere che queste esternazioni, come peraltro anche di altri, sottintendano: se mi avvantaggia nella mia aspirazione personale, ci sto; altrimenti è sempre imbroglio?

Ma a prescindere dalle aspirazioni personali a vedersi incoronato premier, al sindaco Renzi verrebbe sempre sommessamente anche da chiedere:
Sindaco, se non ci fosse stata la <frode> dei seggi parlamentari regalati in premio dalla Legge elettorale vigente, <lei, o chiunque altro italiano ed italiana Quirinale compreso evidentemente> - trovandosi dinanzi ad un partito che vi aveva appena perso tre milioni di voti (Pd), ad un partito che vi aveva appena perso sei milioni di voti (Pdl), e ad un partito il quale appena presentatosi vi otteneva 167 seggi alla Camera dei deputati (M5S) divenendovi così il primo partito italiano -  avrebbe avuto qualche minimo dubbio, 
indipendentemente dalle altrui eventuali simpatie o meno nei confronti di M5S, per poter intuire già <un minuto dopo le elezioni> come lei dice, chi avesse vinto e chi avesse perso le medesime elezioni? 
Le sembra infatti che sarebbero rimasti a lei, come anche ad altri, possibili dubbi su cosa fosse emerso dalle urne
Vede, dunque, Sindaco, che anche ritornare a contare i voti elettorali invece che regalare i seggi parlamentari, pare possa aiutare efficacemente a comprendere all'istante chi vinca e chi perda alle lezioni eventualmente?

E perché anche Renzi pare mostrare invece difficoltà a poter vedere chi vinca se i voti elettorali si contino soltanto?
Perché, se vogliamo essere sinceri, Renzi, come molti altri, risulta aver costruito le sue aspettative personali sulle caratteristiche della attuale legge elettorale. Legge elettorale che infatti concede, anche a un leader di <nicchia> minoritaria elettorale di aspirare a prendersi da solo il parlamento tramite il premio attuale e farsi così eleggere premier.
Perché, anche Renzi, altro non risulta che un leader potenziale, ma di <nicchia> minoritaria elettorale. 
Se infatti Renzi avesse capeggiato il Pd alle elezioni ultime di febbraio, e sulla base della identica piattaforma programmatica che annunciava alle primarie di partito, qualcuno avrebbe potuto evitare di vedere che gli sarebbe a quel medesimo modo letteralmente <franata> l'intera ala sinistra del proprio stesso schieramento più e ancora meglio che di quanto accaduto anche a Bersani?
Renzi, del resto anche con la sua proposta alternativa di legge elettorale <quella dei sindaci> pare mostrare di ritenersi incapace di guidare una competizione elettorale dove aspirare a conquistare  il 51% dei voti elettorali tramite un programma condiviso dall'ampio coinvolgimento di elettori potenziali. 
Infatti Renzi mostra di preferire un sistema elettorale <presidenziale> con ballottaggio, altro non significando portare a livello nazionale la cosiddetta legge dei sindaci; ballottaggio capace di far infatti prevalere anche un capo della minoranza elettorale più forte
Esattamente come adesso. Portare al potere leader di minoranze elettorali tramite metodi che gli consentano comunque di governare. 
E le maggioranze elettorali vere?
Ma risulta importare a qualcuno veramente che la nazione italiana sia governata, come ovunque del mondo, da maggioranze elettorali vere?

A NESSUNO di quelli che oggi contano, pare.

I tedeschi fanno tranquillamente governo di coalizione, ogni volta che nessuno dei partiti concorrenti prendono da soli il 51% dei consensi? FESSI ingovernabili certamente.....
Gli inglesi fanno tranquillamente governo di coalizione ogni volta che nessuno dei partiti concorrenti prendono da soli il 51% dei consensi, FESSI ingovernabili logicamente....
I belgi, gli Olandesi come anche altri Stati europei, fanno tranquillamente governo di coalizione, ogni volta che nessuno dei partiti concorrenti prendono da soli il 51% dei consensi? FESSI ingovernabili naturalmente.....
I francesi fanno <coabitazione>, cioè comanda il primo ministro nonostante la Repubblica semipresidenziale, ogni volta che la maggioranza dei voti loro elettorali non conforta il presidente della repubblica in carica ma consegna alla sua opposizione del momento il controllo del parlamento ? FESSI ingovernabili, anche questi ...inesorabilmente..

Se poi vogliamo essere pignoli ci troviamo a dover constatare che la nostra attuale Legge elettorale detta <Porcellum>, in realtà Non ha garantito MAI ALCUNA GOVERNABILITA' italiana;  
visto che il secondo Governo Prodi cadeva in parlamento nonostante il <premio> e conduceva proprio per questa ragione ad elezioni anticipate.
E che l'ultimo governo di Berlusconi, sebbene anche esso nato da un parlamento <premiato>, sopravviveva circa un anno alla scissione di Fini e si arrendeva poi al governo di Monti; il quale ultimo veniva sfiduciato nel novembre dell'anno trascorso e ci conduceva a tale ragione anche esso ad elezioni anticipate del trascorso febbraio.

Ma allora, chi non ha voti sufficienti per governare, cosa dovrà mai inventare per poterlo ugualmente fare ?


Se tuttavia vogliamo provare proprio a vedere quale risulta essere stata l’unica legge elettorale che assicurava la <governabilità> anche senza disporre della effettiva maggioranza dei voti elettorali, in Italia è già stato scoperto:
era la Legge Acerbo. Del 1924. Quella che assicurò la <governabilità> italiana per un ventennio.
(fonte immagine: www.wikipedia.org) 

Però bisognerebbe forse anche ricordare che, al fascismo nascente, che era minoranza elettorale, la maggioranza del parlamento di allora non lo assicurò il <premio> che pur la legge Acerbo conteneva per chi superasse il 26% dei voti elettorali conseguiti.

Quanto, la assicurava, la <governabilità>, il Manganello che rimaneva usualmente ben esposto. Accanto al seggio.

Ma quando alfine l'Italia si liberò di quella governabilità pur così efficace, si scoprì anche un cumulo di rovine economiche ed umane illimitato.

Buona giornata.



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La fonte di tutte le immagini riportate è: www.wikipedia.org che si ringrazia per questo






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