sabato 8 dicembre 2012

Achille, Ettore, Ulisse, e il governicchio

Cantami, o Diva, del Pelide Achille
l'ira funesta, che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempia), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.

(Fonte-Pubblicogiornale.it/facebook)






(Berlusconi. Sette vite come Ridge)


Così inizia l'liade infatti.
E tanto per collocarci in quell'esordio, rinfreschiamoci assieme la ragione di questa apertura dell'Iliade tutta incentrata sulla collera di Achille.

Criseide, la figlia di Crise sacerdote di Apollo, finisce schiava di Agamennone, duce supremo dell'esercito greco che assedia Troia. Il padre Crise, dunque si reca presso lo stesso Agamennone implorandone la restituzione della figlia.  Neanche a dire che Agamennone, per tutta risposta, lo caccia e pure in malo modo, tenendosi la schiava.
Ma Crise era il sacerdote appunto di Apollo,  e avviandosi umiliato fuori della tenda di Agamennone, implora il dio Apollo a vendicarlo.
Detto fatto. 
Nove giorni di sventure e pestilenze fanno strage, da quel momento, in mezzo all'esercito greco assediante.
Finchè, qualcuno si fa coraggio e dice al supremo duce Agamennone che deve rendere la sua schiava al padre, se vuol placare Apollo.
Agamennone, che quando sei in serie negativa pare non ne azzecchi una neanche nella notte dei tempi, alfine infatti si adatta a liberare Criseide. Ma trova un rimedio se possibile peggiore del male stesso.
Per vendicarsi di Achille tra i sostenitori della restituzione di Criseide, rifiuta tutti gli <indennizzi> offertigli dagli stessi capi greci; e se ne esce verso Achille con: <schiava per schiava>.
Vale a dire, io rendo Criseide al padre; e tu, Achille, mi cedi la tua schiava prediletta: Briseide.

Il resto ce lo ricordiamo tutti che è poi quasi tutto il resto del Poema di Omero. Achille, pur furibondo, ubbidisce. Ma annuncia che si ritirerà, con i suoi soldati, dalla guerra. E si sedette da allora, infatti, sulla sua sdraietta davanti alla sua tenda, a contemplare, impassibile, sconfitte su sconfitte dei Greci una più rovinosa dell'altra.
Finchè, trovatosi alfine colpito in quanto aveva di più caro, urlo Adesso torno in campo!
E successe il finimondo....

(Fonte-Wikipedia.org/Iliade)

Siamo partiti, nel concederci alcune riflessioni sul nostro presente italiano, dall'Iliade.
Come mai? perché alcune cose pare vi si attaglino.


Achille, pare infatti che ce l'abbiamo anche noi: 
al secolo Silvio che infatti ora grida: <Non mi fanno fuori, non mi faccio fare fuori! Solo io posso guidare questo partito, e lo farò!
(da Corr.della Sera 7 dicem./Paola di Caro)
Agamennone
il Capo supremo di tutti gli Achei, pare proprio che anche questo ce l'abbiamo anche noi.
Briseide
la <schiava> di Achille, non incide poi tanto che la identifichiamo anche a lei o meno nel presente.
Ulisse,
questo ce l'abbiamo di sicuro, a quel che pare anche ben piazzato pure nei pressi di largo Chigi; astuto e manovratore, stava costruendo pazientemente un Cavallo, di legno, per aggirare la diffidenza dell'elettorato italiano; ma l'irrompere furibondo di Achille gli fa adesso volare in mille pezzi quel certosino <lego> in legno fatto con stuzzicadenti...
I Capi delle varie Fazioni Achee
anche questi li abbiamo poi di sicuro anche noi; tutti accampati usualmente dalle parti del Centro, e che paiono un esercito quando sono riuniti assieme i Generali, per divenire manipoli smilzi quando ciascuno di loro rientra ai propri rispettivi accampamenti risultati popolati pressoché solo di tende.
E Ettore? 
chi lo fa Ettore adesso da noi? perché appare evidente che, se non c'è Ettore, addio Iliade anche attuale, e addio anche alla <collera di Achille>.
Ma certo che abbiamo anche Ettore nel cast degli attuali padroni del Regime: la regia ci annuncia che Ettore lo farà il buon Bersani. E in fondo, avendo fatto già Pirro, può certamente fare bene anche Ettore.

Del resto lui stesso pare rivendicare quella parte quando proclama l'8 dicembre sul Corriere della Sera/Roberto Zuccolini: 
<Leali si, fessi no>: Pier Luigi Bersani non è disposto a farsi mettere all'angolo per tre mesi da Berlusconi in campagna elettorale> (...)

Perché il nostro Ettore
alias Bersani, infatti se lo sente che si sta avvicinando inesorabile il suo pur sgraditissimo DUELLO ferale con il Pelide Silvio. E tutti gli oracoli gli hanno predetto da sempre che, quel fatale duello, anche se si sarà battuto coraggiosamente, per lui sarebbe anche stato l'ultimo...

Fonte-wikipedia/Iliade

E si che il buon Ettore nostrano, nel vedere gli altrui eserciti cingere d'assedio ormai il suo Pd, glielo aveva pur detto in mille modi al suo <fratello> Paride:


(fonte- r.c/facebook)
Lascia stare ste' Elene dei greci e pensa sinistra...

Ma quello niente, a riprova, rimuginava ancora il nostro Ettore mentre sudava freddo già pensando a quel duello annunciato con Achille:  è proprio vero che, come si dice da noi, la madre dei cretini è sempre in cinta...


Adesso che abbiamo in qualche modo ricollocato con l'aiuto della macchina del tempo i nostri eroi Omerici, andiamoli dunque a vedere muoversi nel nostro attuale presente.


Sulla scena mediatica e politica italiana risulta irrompere infatti adesso una <grande novità:
Ritorna Silvio, al secolo Silvio Berlusconi. Ma è poi effettivamente una così grande novità?
Tanti in effetti apparsi a stracciarsi le vesti, per l'inatteso ritorno. Ma era poi veramente così imprevedibile il cosiddetto ritorno del nostro Achille/Silvio?

Al riguardo sembra proprio che il miglior commento alla ridiscesa in capo risulti quello dell'ex ministro Altero Mattioli, come annotava anche M.Antonietta Calabrò nel suo articolo sul Corriere della Sera del 7dicembre:
La migliore dichiarazione d'appoggio-approccio al nuovo protagonismo berlusconiano va attribuita senz'altro all'ex sindaco di Orbetello, Altero Mattioli: 
<<Berlusconi torna? Non è mai andato via>> 

Si, in effetti, Silvio si era soltanto parcheggiato sotto la tenda, da quando mamma Teti pare gli avesse preannunciato, attento Silvio, ti ho fatto si invulnerabile da tutto e tutti, ma attento allo spread che se ti colpisce il calcagno sei fritto; perché quando t'ho reso invulnerabile, da qualche parte dovevo pur reggerti mentre t'immergevo, e così è rimasto vulnerabile proprio quel divino calcagnetto con cui ti tenevo appunto immerso.

Così il nostro pelide Silvio si era ritirato prudente sotto la sua tenda quando piovevano in Italia spead più che fuochi d'artificio a Fuorigrotta l'ultimo dell'anno.
Ed aveva persino ceduto graziosamente, solo per ripararsi meglio, la guida del governo all'astuto Ulisse-Monti incaricato di condurre il Cavallo dentro la cittadella elettorale e farla finita con quella guerra decennale contro la prosperità e lo sviluppo italiano.

Ma lo aveva fatto continuando a rimuginare, torno o non torno, per oltre un anno. Tanto che i suoi fedeli scudieri erano ormai sfiniti a far inutilmente girotondo, coll''Armatura in braccio, dall'armadio al Pelide che scrutava le stelle come aspettando un segno. Anche questo infatti pare gli avevano detto: quando Passera canterà, tornerai in battaglia....

E quella mattina, infatti, il ministro Passera aveva cantato pare in diretta alla Rai, in toni risultati non proprio lusinghieri verso il corrucciato pelide/Silvio.
Al solo sentirlo, infatti, un urlo raggelò l'intero accampamento
Adesso ritorno in campo...e vi sistemo tutti....

Ma, uscendo dal sorriso di osservare Silvio dall'angolo dell'Iliade, lo scacchiere del campo di battaglia dell'italico pelide Silvio, come si ritrova dopo che il nostro ha indossato di nuovo l'elmo e la corazza?
A prima vista, sconvolto totalmente dall'ordinata fila di pedine che i lieti giocatori avevano sino a quel momento messo accuratamente in fila.

Infiliamoci allora come un paparazzo qualsiasi nel territorio del Regime italiano ancora attuale e proviamo ad osservare quel che Silvio pare avere adesso combinato.

Quale appare la vera ragione perché dei così diversi quali Pd e Pdl si erano alleati a sostenere assieme il governo Monti?

La bastevole ragione che nessuno dei due partiti, altrimenti discordi su tutto, avrebbero potuto fare da soli:
vale a dire tradire il proprio stesso elettorato.

Il Pdl risultava affidare infatti a Monti di annientare la propria stessa promessa costitutiva: Mai Tasse.

Il Pd risultava affidare per parte propria, e sempre a Monti, di annientare la propria pluriennale promessa di Andrete in Pensione anche bambini.

Monti, infatti, per salvare dalla bancarotta incombente le casse esauste dell'attuale Regime parassita italiano, faceva un UNO DUE d'esordio capace di far piangere anche la Fornero (l'unica così risultata capace di capire che razza di provvedimento reazionario le avessero commissionato):
affogava di Tasse di ogni tipo e colore una nazione intera; 
e in contemporanea,
di fatto sopprimeva le pensioni alla larghissima platea di pensionati normali.

Questo passo doble, nessuno dei due partiti di lotta (tra di loro) e di governo (contro di noi) avrebbe avuto forza e coraggio di farlo. Da SOLO.
Ed allora l'hanno fatto insieme, che in due pare viene coraggio. Perché Monti ha fatto la controfigura di governo in questi mesi: ma resta l'indiscutibile ed essenziale fatto che I VOTI ai provvedimenti del Governo Monti, Tasse e Pensioni incluse, glieli hanno forniti sempre e decisivi PD e Pdl.

Il resto, infatti, dei complessivi Provvedimenti del <salvaItalia> Monti, risultano solo chiacchiere, se non direttamente frottole...

Questo appare dunque l'accordo ufficiale che <genera> Monti e il suo governo: saccheggia la nazione intera come e peggio lo Sceriffo di Nottingham; con l'unico patto tacito tra tutti noi: NOI, PARTITI NON C'ENTRIAMO NIENTE.


Ma i contraenti del rovinoso (per tutti noi) patto tra diversi pare potessero avere anche retropensieri del tutto diversi tra i vari contraenti e compartecipanti al patto stesso.

Quello di Berlusconi pare potesse essere soprattutto quello di guadagnar comunque intanto tempo e non consegnarsi alla storia come il primo capo di governo che conduceva la intera nazione italiana al fallimento. Per questo si teneva defilato, e mai controvento, e per oltre un anno. Doveva provare a riprendere fiato dalla più rovinosa, almeno sino a quel momento sua, conduzione del governo italiano.


Solo che pare, molti degli altri contraenti e partecipanti a quel patto di <ferro> tra diversi, avessero ben altri di intendimenti. Tratti probabilmente in errore che, se vedi uno che fa il morto, non necessariamente devi sempre concludere che sia effettivamente morto.

Il retro pensiero che pare avessero Casini e Bersani, pare fosse poi in fondo questo:
adesso che il Pdl si sfascia mentre Berlusconi si tiene al riparo sotto la tenda di Achille, approfittiamo per un bel riallineamento di potere dentro il Regime attuale nostro italiano:
Tu, fai il post-PCI
Tu, fai la post-DC;
E poi insieme freghiamo questo <pollo> di Silvio che se lasciato sfilare il governo pur di mettersi in salvo...

Bersani, venuto a capo dello scisma di Renzi - almeno a livello dello scontro loro diretto - si presentava all'appuntamento potendo dire all'altro: ecco fatto.

Ma Casini, si era invece perso. Spiaccicatosi su Monti con lo slogan: un Monti bis per sempre, si dibatte adesso lui stesso sopra e sotto la Soglia della sopravvivenza del consenso.
E quanto all'armata di altri contraenti da aggregare come post Dc, pare che non si andasse oltre la folla di potenziali generali: ma voti, poco niente, che a metterli tutti assieme Grillo appare più che un gigante..
E certo, come si fa a decollare elettoralmente, senza programmi propri convincenti, se ti tieni ai piedi una zavorra d'impopolarità come quella del governo Monti?

Sogno allora archiviato, quello della post-Dc dei generali senza combattenti?
Dipende, forse avrebbe risposto ancora Casini qualche giorno fa.

Se prevale Alfano con le sue primarie, il Pdl si sfascia definitivamente. Ma tra quei rottami, io che sono esperto in riciclaggi, ci pesco quanto basta per rendermi elettoralmente indispensabile a chiunque. E tanto mi basta...

Solo così si spiega che quando Silvio annunciava: non mi ripresento se si allea con noi l'Udc, non siano corsi ad abbracciarlo prendendolo in parola. Il fatto è che pare non cercassero alleati; ma qualcuno che gli portasse almeno una bracciata di voti. Per non estinguersi e mancare l'appuntamento con Bersani.


Ma poteva qualcuno seriamente sperare che Silvio, dopo essersi dovuto fare scippare la guida del governo, si sarebbe fatto scippare adesso fesso fesso anche quel che gli rimane del SUO partito? Pare risultare proprio una scommessa eccessivamente avventata. Ove sia stata. E come i fatti successivi avrebbero poi dimostrato <Non mi fanno fuori, non mi faccio fare fuori!.>

A una partita già di per sé spericolata dei Signori attuali del regime italiano, come risulta quella di togliere di bocca una bistecca ad una tigre fischiettando e sperare di raccontarla interi, si aggiungeva poi anche la variabile di Monti.


Monti, a quel che si è dato di vedere, a fare il <premier> pare ci si sia proprio affezionato. Tanto che, a quel che appare, si è mosso come un pivot in tutte le possibili direzioni: per restare premier all'insegna <se mi chiamano sono già qui dove sono sempre stato...>


Ci prova infatti con il Pd, annacquandogli come il vino la <riforma del lavoro>; ci prova senza Pd, quasi candidandosi da solo, sinché non lo stoppa un seccatissimo Napolitano che in pratica risulta che gli dice ti ho fatto Senatore a vita e non capo di governo a vita. Faccia silenzio, professore...
Ci prova col Pdl pare infatti con Alfano senza Berlusconi, con Berlusconi senza Alfano, con Alfano senza Alfano..., sino a rimanere col cerino in mano... Perché pare che in fondo, anche lui volesse il cavallo pidiellino ma.... senza il Cavaliere accanto.

E CHE NON SIA SOLO UNA SENSAZIONE, questa ipotesi di <sogno> di Monti, pare confermarlo proprio quanto si legge l'8 dicembre a pag.2 del Corriere della Sera di Marco Galluzzo e dal titolo <<Il re Sole si è allontanato>>: Il premier deluso dal Pdl    L'amarezza per il rinnovamento disatteso
<Roma - Che delusione! Mario Monti ci aveva creduto. Gli avevano raccontato che Berlusconi non si sarebbe ricandidato. Che il Pdl sarebbe stato traghettato verso lidi più istituzionali di quelli emotivi di una campagna che si profila come un revival. (...)
<<Che delusione>>, ha detto Monti apprendendo dell'evoluzione del Pdl, comunicando la sua amarezza per l'assenza di una struttura del partito in grado di fare da argine alle scelte del Cavaliere, in grado di un minimo di coerenza.(...)

Eccolo dunque bello e detto, se le parole risultano avere ancora un senso: il nostro professore  risultato innamorato del governo, pare proprio che si sentisse ormai a capo del post Pdl; e invece, ti arriva un Berlusconi <qualunque> a intimarti GIU' LE ZAMPE...

Ma professore, come ha mai potuto risultare di ritenere che si potesse scippare un partito personale alla persona del Partito? Ma quelli non sono mica come i redditi leciti italiani, un decretino unanime, e via, sono cosa nostra... Quelli, professore, mordono, a prendergli la roba loro, e come mordono...

E adesso? forse direbbe anche Renzi?

ADESSO,
Agamennone riporrà nel cassetto il suo possibile sogno di consegnare all'Italia un post-Pci e una post-Dc nuova di zecca; e capaci di tenersi per mano lungo le rampe del potere condiviso come un tempo senza cambiare niente

Ulisse, entrerà forse in depressione visto che non lo adotta ormai nessuno, e tantomeno nessuno gli noleggia un pezzo di partito; e che dunque si ritroverà così fuori dal governo. A dire il vero ci sarebbe chi l'adotta, Casini, ma rispetto alla forza elettorale che schiera l'Udc pare che MONTI PREFERISCA PIUTTOSTO DI RESTARE ORFANELLO.

E intanto pare di sentirlo mormorare, sia in sonno e che da sveglio: io l'avevo detto che era meglio la mossa del CAVALLO. 
Zitti zitti, avremmo fatto le elezioni anticipate a novembre dicendo agli italiani che questo disastro nazionale di governo era stato solo un incidente ma dopo saremmo divenuti socialdemocratici ed equi meglio della Svezia... ed a elezioni conseguite, giù la mazzata senza scampo per disarticolare ogni resistenza al BUON GOVERNO REAZIONARIO...
Ma tutti a cincischiare: quello che il post-pci non è ancora pronto; quell'altro che la post-dc era ancora in viaggio; l'altro ancora che avrebbe fatto le primarie a capodanno per sloggiare Berlusconi. Ecco, sarete contenti che ci ha fregato a tutti quanti facendoci buttare al vento un anno intero di tasse per levarcelo di torno.

Ettore mormorerà di certo: ma si deve proprio fare sto duello con Achille? non si potrebbe magari andare invece a smacchiare più tranquillamente i leopardi? o magari, che so, anche a pettinare magari le bambole...

Achille pare invece aver perso la tramontana del tutto e grida ormai ovunque: Ettore, dove sei che ti sfido uno contro uno a duello...


Come finirà, questa caotica lotta di tutti contro tutti nel fine partita di Regime che ha intanto dissestato una nazione intera?

I casi appaiono due:

Una proposta nuova e positiva coinvolge gran parte dell'elettorato e l'area stessa larga dell'attuale non voto italiano. In questo caso si riavvierà un percorso interamente nuovo di Sviluppo equo e condiviso e di rifondazione di una nazione intera. Nel post Regime.

Oppure:

il Regime riesce ad intorbidare a tal punto il confronto elettorale imminente, che il Non Voto si arrotonda forse ancora e scappa ancor più ovunque pur di esprimere in ogni modo la collera di una nazione intera verso chi l'ha ridotto a questo punto di preoccupazione.


In tale malaugurato caso, molto probabilmente, RIVOTEREMMO ancora nel giro di un anno, un anno e mezzo.

E nell'intermezzo, quale possibile Governicchio: eccolo l'incubo notturno, per Ettore, dopo il duello:
Pdl+Lega+...Grillo....

No, ma che c'entra Grillo? Ma voi, del Regime attuale, lo conoscete davvero il <vostro> Achille?


Amici della Stampa censoria di regime, ma chi ve lo fa fare di restare al pezzo censorio con questi Generali che vi ritrovate?

Ma non vi viene mai voglia anche a voi della PRIMAVERA di una nazione intera?











Nessun commento:

Posta un commento