martedì 27 novembre 2012

Bersani, le primarie e...la vittoria di Pirro


Pirro, raffigurato come Marte
(Fonte - Wikipedia.org)

Ci eravamo lasciati alcuni giorni fa, ripromettendoci di soffermare l'attenzione, dopo Renzi, su BERSANI.

Lo facciamo dunque adesso, andando per questo di nuovo a scrutare gli Astri.

Ma prima, vogliamo fissare assieme il Quadro di riferimento sopra i Dati reali emersi dal primo turno delle Primarie Pd appena concluse.

Eccoli dunque i risultati ufficiali del Primo turno di Primarie Pd
(fonte - Corriere della Sera del 27 novembre pag.9)

Bersani              44,9%                1.395.096 voti

Renzi                 35,9%                1.104.958 voti

Vendola             15,6%                   485.689 voti

Puppato               2,6%                     80.628 voti

Tabacci               1,4%                      43.840 voti


A questo punto, quali siano risultate le impressioni di Parliamone, appare già svelato nel titolo stesso del post. Adesso proveremo anche a vedere perché, appare - sul piano politico suo interno come nazionale - una vittoria di Pirro quella di Bersani.

E intanto diciamoci chi era Pirro, per chi non eventualmente non lo rammenti.
Pirro, era il potente Re dell'Epiro che attaccò in Italia i Romani attorno al 281 a.c.; inflisse due dure sconfitte ai Romani, ma subì a sua volta in entrambi i casi perdite così gravi nelle battaglie pur vinte da dover riparare in Sicilia per riprendersi. E si dice che appunto per tali ragioni delle gravissime perdite subite, pur vicenda le battaglie, pronunciasse la nota frase: <<un'altra vittoria così sui Romani e sarò perduto>>.

Ma al fine di poter meglio osservare la prima vittoria risultata a carissimo prezzo del nostro Pirro-Bersani
adesso però acquisiamo un altro elemento ufficiale del Primo turno di Primarie
le presenze al voto 3.110.210
Intanto diciamoci, con tutto il rispetto e l'attenzione che questo numero induce rivelando infatti comunque che l'unico partito reale oggi esistente in Italia - il Pd - si conferma fatto di gente e di partecipazione,  non si è però affatto trattato di una affluenza epocale.
All'inizio, soprattutto Renzi, non s'era negato l'annuncio mediatico infondato dei 4 milioni se non oltre. Ripreso peraltro dai pazienti media di regime per tutta la giornata come una giaculatoria <....numeri epocali...>.

No, questa bella presenza di partecipazione della gente Pd, non aveva però niente di epocale, era solo una bella affluenza. Di epocale aveva forse solo che risulta la più avara di partecipazione in tutta la serie di Primarie Pd.

Ecco infatti i dati sulla partecipazione al voto di Primarie nel tempo 
(fonte sempre Corriere della Sera, stesso giorno e stessa pagina)



Primarie 
per Prodi
(2005)
4.311.000
                    Primarie
                    per Veltroni
                      (2007)
                    3.554.000
                                        Primarie 
                                        per Bersani
                                        (segretario)
                                          (2009)
                                        3.102.709
                                                             Primarie
                                                             (centr.sin)
                                                               (2012)
                                                             3.110.210

Intanto due precisazioni al riguardo e che appaiono opportune.

La prima di precisazione:
perché ci si occupa ancora delle primarie del pd. Perché quel che accade nell'unico partito vero italiano attuale, in qualche modo ci interessa a tutti. E dunque anche qui lo si osserva con affettuoso interesse, verso gli aderenti, e senza pregiudizi.

La seconda precisazione:
perché è stato collocato all'ultimo posto per afflusso di votanti l'ultima primaria pd.  Perché Veltroni ha scelto, anche ostentatamente di correre <da solo>, cioè senza altri partiti coinvolti neanche nelle primarie che lo scelsero;
Bersani, nelle penultime primarie, correva per la scelta del segretario pd; dunque coinvolgeva necessariamente soltanto i propri iscritti e simpatizzanti d'area.
Dunque
l'unico raffronto per l'afflusso di votanti, quanto all'ultima primaria pd appare con quella già di Prodi del 2005 (4.311.000 contro 3.110.210); 
entrambe queste due primarie risultano infatti primarie di coalizione poiché coinvolgevano anche tutti i partiti alleati pd allora ed alleati pd adesso). E pertanto l'affluenza del 25 novembre, anche se certo apprezzabile, risulta forse la più bassa nella serie di primarie pd.

D'altra parte, l'ultima primaria appare l'ultima come affluenza anche se la rendiamo omogenea a quella che scelse Bersani segretario nel 2009.
Infatti, se togliamo ai 3.110.210 votanti di domenica scorsa i voti di preferenza conquistati da Vendola (non pd) possiamo constatare che alle ultime primarie i simpatizzanti d'area pd che si sono recati ai seggi sono assai inferiori 2.624.521 (voti Bersani - voti Vendola) a quelli che scelsero Bersani Segretario 3.102.709

E a questo punto possiamo già intravedere qualcuna delle varie ragioni che hanno suggerito il titolo:

infatti, dai numeri disaggregati, emergono come del tutto prive di fondamento sia le valutazioni di Renzi (abbiamo coinvolto come mai l'elettorato), sia le valutazioni di Bersani (risultati di partecipazione imponenti).
Mentre più sobriamente pare emergere che la disaffezione si sia insinuata e non proprio in maniera tanto  insignificante, anche dentro l'area di simpatia Pd. Conducendo alla più bassa partecipazione a primarie della serie pd nell'arco di 7 anni.


Ma a ben vedere, non poteva che essere così, come indicano già, a volerli leggere bene,  anche tutti i sondaggi e sempre per il Pd.
Perché quei medesimi sondaggi ci vengono confezionati per dire che il Pd attuale sprizzi salute elettorale dal suo circa 32% di intenzioni voto, ma quella percentuale risulta effettivamente tale solo se fai a 100 esclusivamente sulle intenzioni di voto espresse e pari, però, solo al 46% circa di quanti oggi dicono di voler votare. 
E invece, se lo ritari su un'attesa di votanti reali almeno del 75% alle prossime politiche, allora quel medesimo 32% diviene più sobriamente un 25-26% d'intenzione di voto attuale pro Pd: una delle più basse soglie di consenso Pd del decennio.

E pertanto, se anche con le primarie vai tra elettori veri in carne ed ossa, se il tuo partito risulta in calo sensibile a livello potenziale nazionale è del tutto logico che ti caleranno anche i simpatizzanti d'area alle primarie reali.

Chiuso con i Dati, andiamo ora ad alcune riflessioni necessariamente soggettive tanto più in quanto previsioni; previsioni che tuttavia su quei medesimi dati oggettivi si poggiano. 
Così consentendo a chiunque legga di farsi una propria anche personale valutazione sopra i medesimi fatti.

Ma al dunque, come si ipotizzava anche nel post precedente, Bersani al primo turno risulta indubbiamente il più votato dei cinque candidati, 
e assai più votato che non Renzi ( un po più del 9% di consensi di Bersani su quest'ultimo e che in numeri assoluti risultano però una cifra esigua: 250.000 voti di differenza tra il primo ed il secondo)
Ecco allora che, il nostro Pirro Bersani, 
se contempla il campo di battaglia (politica) dove ha effettivamente vinto il primo scontro, non può già ora evitare di osservare la estrema pesantezza delle sue stesse perdite sul campo:
Quali?

- Il segretario in carica Pd, arriva si primo tra i contendenti, ma con una sua vittoria di minoranza dentro il suo stesso partito (44,9%)
quindi se Bersani si è imposto le Primarie per svincolarsi dai  notabili interni che l'avevano eletto segretario e dimostrare di possedere ora lui il controllo autonomo dell'elettorato e del Pd, ha subito perdite rovinose proprio su questo decisivo lato.
Nonostante che Pirro-Bersani potesse utilizzare solo lui in battaglia gli Elefanti come il Pirro vero; cioè l'apparato del Partito stesso.

 
elefanti da guerra schierati dagli Epiroti
(fonte - wikipedia.org)

E che il disastro appaia veramente grande come sue perdite in battaglia già da questo lato, appare evidente: Infatti, con questo risultato, se BERSANI si fosse candidato a Segretario, NON RISULTEREBBE ADESSO ELETTO.
Ma il conteggio delle proprie pesantissime perdite del Bersani/Pirro Vincitore, non paiono arrestarsi a questo soltanto:

- Il suo stesso partito, in base al risultato, appare adesso pressoché SPACCATO A META' in due troconi mica tanto compatibili nel fondo strategico seguito da entrambi;

Infatti il partito oggi propone, 
BERSANI  44,9%
RENZI       35,5%
Vale a dire che, il Segretario attuale e chi lo sostiene, mostra che non ne ha più il controllo del suo stesso Partito, se misurato allargato anche all'area simpatizzante più diretta; 
E questo appare veramente tanto più rovinoso per un Segretario politico scelto a suffragio diretto di Primarie; risultato persino aggravato per averlo conseguito a presenze complessive  di voto risultate calate di oltre 400.000 partecipanti rispetto a quando veniva scelto segretario.  Dunque il suo personale crollo di consenso interno appare adesso ancora ben più grande.
E, guaio su guaio, 
appare adesso ancora che, risultando il Segretario stesso una parte dello scontro politico (legittimo certo) attuale interno al Pd, chi medierà ora però tra le due contrapposte parti emerse? lo stesso Segretario, che però è uno dei contedenti e rivelatosi per di più azzoppato in quanto emerso senza una maggioranza sua di consenso? 
Forse, ma questa rimane solo congettura al momento, qualcuno dei Notabili interni pare possa aver fatto a Bersani Segretario/candidato Premier un danno molto maggiore che non Renzi stesso: l'ha fatto finire infatti in Minoranza nel suo stesso partito. 
Cioè, pare di potersi dire che, proprio gli <Elefanti>, fiore all'occhiello dell'Armata Bersani, possano aver sbandato - tale e quale a Pirro della storia - aprendo così  il fianco all'altrui attacco...

Certo, gli Usa, 
che con le Primarie loro ci convivono da sempre, risultano assai più efficaci in situazioni simili a questa, e dove il primo appaia che vincicchia, ma il secondo mostra di avere troppo consenso suo anche se perda. 
Allora, le primarie Usa, in genere in simili frangenti che fanno? sommano in genere le forze del primo e del troppo forte comunque secondo (Obama e Hilary del caso, per intendersi); e dall'accordo esplicito tra loro, il secondo si ritira aprendo così la vittoria larga al vincitore concordato e salvaguardando l'unità complessiva del comune elettorato.


Ma continuando nel nostro stimolante gioco di scandagliare il futuro almeno prossimo altrui - sempre però imitando Fox di Raidue:
è soltanto un gioco, non credeteci, ma....verificate... -
ci troviamo a scoprire che questo <accomodamento> preventivo eventuale, anche volendo,
BERSANI risulta non se lo possa concedere.


Non pare infatti possa <soddisfare> preventivamente Renzi tanto da portare su di sé l'altrui consenso al Secondo Turno di Primarie:
quindi da questo lato, Bersani pare inchiodato al suo attuale consenso come già emerso.

Ed allora i voti che mancano a fare 51 per Bersani possono solo venire per confluenza di partiti alleati esterni, con i quali può negoziare infatti solo Bersani;
che infatti se l'è scelti da Segretario sia come alleati elettorali che come <contendenti> anche di Primarie.

TABACCI, con l'enorme pur stima che si deve a una persona, come volume di voti, non incide.
PUPPATO, dovrebbe naturalmente convergere su Bersani, ma non decide pare lei la partita intera;

Resta VENDOLA: lui, pur non avendo poi fatto una cifra così <terribile> in volume di SUO consenso (485.689 preferenze raccolte che pare fanno un manipoletto di  deputati più o meno) ha tuttavia i numeri bastanti per fare di Bersani il VINCITORE al secondo turno. E sia che si apparenti ufficialmente, sia che scelga di non partecipare al secondo turno con un'astensione, però <Amica> di Bersani.

Perché anche con un'astensione, Vendola vota di fatto Bersani?

Perché, nel secondo turno, risulta accadere un processo percentuale automatico; un po come quello debito pil.
Vale a dire che, dividendosi adesso i voti di secondo turno solo in due (cioè Renzi e Bersani soltanto), anche se Bersani ripetesse lo stesso suo consenso di 1.395.096 di preferenze già del primo turno, la sua percentuale balzerebbe ora comunque sopra il 55%
Anzi, appare che meno vanno a votare nel complesso, e più salirà la percentuale di Bersani; il quale pare infatti possa avvantaggiarsi dal vedere calare meno di tutti i propri elettori al secondo turno.

Dunque, al Secondo Turno i voti di Bersani, paiono destinati a superare il 50% tranquillamente, e  presumibilmente vanno persino verso anche il 60% potenziale,
sia che Vendola si apparenti formalmente, sia che Vendola si astenga dal secondo turno.
Poiché, meno alto risulterà il totale dei votanti complessivi, maggiore risulterebbe l'incidenza percentuale dei voti pro Bersani
più o meno lo stesso effetto che si otterrebbe se Vendola aggiungesse il proprio elettorato a quello già di Bersani.

Entrambi gli scenari presumono che Bersani confermi sostanzialmente, o addirittura li incrementi, i suoi voti al primo turno.
E perché questo appare nella logica prevedibile dei fatti?
Bersani/Pirro appare poter disporre ancora, infatti, della risorsa in prevalenza tutta sua degli <Elefanti>, ovvero l'apparato interno del quale è appunto egli Segretario.
E gli <Elefanti> appare presumibile che, adesso, al secondo turno, anche se al primo pare abbiano <sbandato> ed anche malamente, faranno i salti mortali per portare incolume, e in salvo, dalla battaglia il Capo...

Avremo così probabilmente dunque, un finale di secondo turno dove sentiremo decantare Bersani <arrampicato> forse sul campo di battaglia persino verso il 60%.


Ma ottenuto a carissimo prezzo anche questa di vittoria sua in battaglia: aver consegnato le chiavi delle sue legittime ambizioni politiche a Vendola; cioè ad un partito esterno al Pd, per quanto apparentato.
Questo molto probabilmente, acuirà la già vistosa divisione interna Pd; renderà difficilissima una ricucitura con Renzi, mentre a parole, la linea Pd si sposterà invece ancora più verso Vendola. Piccolo azionista del centro sinistra ma che però ora si ritrova in mano con la Golden Share della coalizione e della sopravvivenza da Segretario dello stesso Bersani.

Il quale Bersani, a quel punto, a Primarie concluse nel secondo turno, dall'alto del suo quasi 60% virtuale (perché le forze in campo si sono contate al primo turno, mentre il secondo serve solo per le <Foto Ricordo> dal podio) si ritroverà, politicamente, prigioniero mani e piedi di Vendola; con Renzi al 43-44 % virtuale anche esso (dividendosi ora solo per due), e con il percorso verso il Premierato quasi sbarrato.
Mentre dovrà invece battersi, e non poco, per conservarsi la Segreteria da ormai minoranza del Partito.
Ed appare proprio a questo punto che BERSANI/Pirrò, a telecamere spente dopo il <suo trionfo> anche nel secondo scontro in campo aperto, potrebbe forse intestarsi anche egli la storica altrui frase: 

<<un'altra vittoria così sui Romani e sarò perduto>>.


E Renzi?
In tutta questa riflessione, abbiamo trascurato Renzi?

Affatto, a lui era stato dedicato tutto l'intero post precedente. E post che riteneva, alla luce dei fatti come emersi già allora, che Renzi avesse già perso.
Che avesse perso una bella avventura personale - forse iniziata tanto tempo fa presso un desco magari anche di Arcore, chissà - per non aver dato battaglia campale sulle Regole quando appariva ancora il più temibile e forte. Persino se si fosse ritirato dalla corsa per protesta eventuale.
Non lo ha fatto, scegliendo - incomprensibilmente - di perdere. Forse si aspettava peggio. Ed infatti, adesso pare che se le mangerebbe le REGOLE che gli precludono di espandersi per quegli <irrisori> 300.000 voti che batterebbero comunque Bersani.


Ma è così scontato che l'elettorato già di Renzi al primo turno, non crescerà al secondo turno?
Pare proprio che l'elettorato di Renzi non crescerà, dicono almeno apparentemente gli Astri, adesso.

E perché - Renzi -  non crescerà quasi di certo al secondo turno?
ce lo siamo già detto nel post precedente che Renzi non mostra di avere alleati potenziali tra i competitori già del Primo turno e a cui chiedere appoggio:
perché non ha il potere partitico interno capace di promettere e mantenere accordi di scambi.

Ma soprattutto, l'elettore potenziale non Pd di Renzi non è in grado di venirgli in soccorso:
La REGOLA che prevede, infatti: potranno votare per la prima volta al secondo turno solo quelli che produrranno una documentazione idonea a certificare come al primo di turno gli sia risultato impossibile partecipare.... CIAO, Renzi....
E ciao soccorsi esterni più o meno disinteressati a disarcionare del tutto Bersani.

Lo stesso Renzi, del resto mostra di saperlo, che, se non cala <il ponte levatoio> SULLE REGOLE, non potrà arrivargli alcun soccorso esterno.
Perciò, ora Renzi, che capisce bene come abbia buttato via una battaglia per lui invece affatto potenzialmente già persa, intima <giù il ponte levatoio, al secondo turno fate votare chiunque venga...
Ottenendo solo un sorriso muto di diniego ad unica risposta.

Dunque, Renzi, al secondo turno non riceverà rinforzi in voti.
E se così è, essendo il suo un esercito largamente <guerrigliero>, potrebbe persino - questo suo esercito votante -  non ripresentarsi tutto alla seconda chiama. Come accade sempre, ed ovunque, quando prevalga tra la stessa truppa lo scoramento di vedersi già sconfitti...

Pare infatti abbastanza certo che Bersani, almeno questo, NON GLIELO ACCORDERA' MAI.

Non è mica un fesso da farsi levare anche la <maglia rosa> presa oltretutto a così immane prezzo.
<Non siamo mica qui a smacchiare leopardi> forse mormorerebbe il buon Bersani.

On Bersani, temiamo proprio invece, che il leopardo come certo vede oramai anche lei, questa volta, glielo abbiano proprio smacchiato.
Catopuma temminckii.jpg
(fonte - wikipedia.org)

Dunque vincerà Bersani, al secondo turno delle primarie (ci si scusi l'apparente involontario bisticcio di parole).

E vincerà ben oltre il 51% così esibendo una sua solo apparente forza inesistente.
Mentre, dopo aver vinto ben due battaglie ma a così rovinoso prezzo, rischia di doversi disimpegnare per sopravvivere a due vittorie costate così tanto in termini di sue <preziose> perdite.

E inoltre, come se non bastasse, forse Bersani, dopo le primarie seppure da lui vinte, potrebbe anche scoprire che proprio a quel momento, il consenso elettorale sondato oggi al suo Pd potrebbe sinanche lentamente DECRESCERE.
Per la semplice ragione sufficiente che al momento ancora attuale, il consenso potenziale sondato al pd si avvale sia del trend di Renzi che del trend di Bersani.
Infatti, risultando i due laeder al momento in competizione frontale, i due elettorati potenziali possono ancora sommarsi anche se non totalmente compatibili tra di essi stessi. Spingono infatti, entrambi, nella stessa direzione volta a far prevalere il reciproco <Capo> gli uni e gli altri.
Ma quando avrà vinto uno dei due, in questo caso si presume Bersani, una parte delle truppe irregolari di Renzi potrebbero scoprire di non avere condivisioni vere proprie coi vincenti. E, allora, ...potrebbero migrare. Anche senza ordini di Renzi. Semplicemente come ogni esercito guerrigliero che, se realizza di aver perso, ....si disperde
E solo in parte accetta di arruolarsi ADESSO nell'Esercito regolare sotto gli Ordini di altri.

Beninteso cosa simile sarebbe accaduta, probabilmente, in caso di vittoria di Renzi, dove la defezione silenziosa avrebbe probabilmente riguardato l'altro lato dello schieramento.

Il fatto appare infatti che, essendo risultato Renzi soprattutto una costruzione mediatica simil berlusconiana, alla fine sarà molto dura che tutti i suoi sostenitori anche elettorali convergano sotto la guida unica ora di Bersani.
Che mediaticamente si propone invece come persona sobia e affatto esuberante...
Non credeteci, ovviamente, e come sempre, però...VERIFICATE.


Ecco allora che concludiamo come avevamo concluso il precedente di post su di Renzi: se Sagunto piange (area Renziana), Roma di certo non ride mica tanto (area Bersaniana).


Abbiamo un errore serio, di strategia da segnalare, pur nella nostra pochezza, a BERSANI?
SI, crediamo infatti di poter dire che si sia rivelato un pesantissimo errore essersi attestato, già in apertura di campagna per le primarie, sul non disinteressato SUO rifiuto senza se e senza ma del ritorno alla PREFERENZA ELETTORALE.

Quel rifiuto di restituire la Preferenza elettorale, temendo a torto che gli avrebbe precluso Palazzo Chigi, forse gli farà sfuggire ugualmente il premierato italiano.
In sostanza, il buon Bersani ( che rimane da chi scrive nell'intenzione di rispetto), pare non essersi reso conto sino a che punto sia dilagato nella intera nazione il rancore alla politica esistente per aver rubato LA PREFERENZA agli elettori ed alle elettrici italiane. Così disarmandoli di fatto di ogni diritto e potere elettorale.

In questo modo, appare che Bersani, si sia precluso da solo la possibilità di attrarre anche un solo voto dall'immensa area attuale del non voto.

I nostri partiti, infatti, paiono non aver capito, o meglio fingono per non dover altrimenti rientrare nella Costituzione, che non è tanto un problema di loro graziosa rottamazione: l'elettorato sa rottamare infatti, chiunque voglia, da sempre e ovunque, usando la propria preferenza. E pare che lo hanno dichiarato proprio anche i votanti alle primarie del Pd.

Dove e perché ci viene questa ritenuta così precisa indicazione?
Dall'esito delle primarie proprio nelle cosiddette <regioni rosse>: Umbria, Toscana, Marche.
Qui, Bersani risulta aver pesantemente perso, e regalato il secondo turno a Renzi, con tutti i disastri che gli reca già adesso.
Perché Bersani ha perso il Primo turno delle primarie proprio nelle regioni rosse?
Eppure proprio qui, gli apparati risultano forti. Eppure, proprio qui il partito è insediato da quasi 50 anni in ogni potere centrale e locale.
Allora?
Allora pare che la collera da preferenza sottratta, e la voglia troppo a lungo repressa comunque alla fine di cambiare, sia dilagata anche proprio dentro il Pd. E che volendo cambiare proprio in quelle stesse Regioni dove senza preferenza niente cambia mai, non potendo cambiare il vino, hanno cambiato almeno la bottiglia: scegliendo appunto Renzi su Bersani.

Osserviamo infatti bene quanto accaduto:

MARCHE
Renzi    42,1%
Bersani  41,1%
UMBRIA
Renzi      45  %
Bersani    42  %

TOSCANA
Renzi      52,2%
Bersani    35,4%

Ci possono essere dei grandi dubbi che proprio qui, nel triangolo <rosso> di sempre, Bersani ha perso la possibilità di chiudere con Renzi al Primo turno e risparmiarsi tanti guai successivi?

E perché queste storiche regioni <rosse> si sono rivoltate di fatto al Partito, silurandone loro il Segretario?
Le ipotesi appaio ragionevolmente DUE:
Una - La struttura di partito, controllata ancora dalla storica dirigenza centrale, si è ribellata a Bersani indebolendolo quanto basta perché rimanesse nelle loro mani;
L'altra - che gli iscritti ed elettori del Pd, vistosi privati della Preferenza elettorale su Camera e Senato oramai da troppo tempo, hanno acchiappato la prima occasione seria di usare la preferenza. E l'hanno usata tra Bersani e Renzi: accoppando il Capo...dell'oligarchia attuale centrale del partito.

Tertium....pare non datur.


Se ci si è del tutto sbagliati a valutare dati e fatti, almeno per come apparsi noti, Bersani, da lunedì prossimo, regolati i conti almeno numerici con Renzi, riprenderà la sua Corsa trionfale verso Palazzo Chigi.

Se più di qualche cosa nelle note precedenti, si confermerà fondata, Bersani si ritrova ad aver vinto due volte sul campo di Battaglia; ma al prezzo di aver visto il suo stesso esercito storico falcidiato.
Occorreranno, in tal caso urgentemente Forze fresche, per non riporre il <sogno> e la stessa Segreteria.
Ma a sinistra di Vendola, pare ci siano proprio pochi voti da raccattare ancora; avendo meticolosamente già BERSANI rintracciato persino le briciole della implosione passata socialista. Dunque non è da questo lato che si cresce. In voti.


C'è indubbiamente la grande prateria del Non Voto attuale: quasi il 54% dell'elettorato potenziale.
Ma qui Bersani non pare pesca di certo. Non perché sia anziano, anzi. Probabilmente molti del non voto voterebbero ancora oggi persino Pertini centenario. Ma pare non voterebbero invece mai, un Rappresentante di quella stessa Casta politica di Stato che ritengono gli abbia rubato sinora il diritto del voto ed il futuro.

Allora, come si cresce dal lato del Centro, esposto peraltro anche alle incursioni di un Renzi magari intanto politicamente <incattivito> nella sua sconfitta in larga parte sinanche autoprovocata?

La gettiamo li, senza alcun impegno che accada, ma per mera logica di senso comune:
BERSANI adesso fa quello che aveva annunciato come possibile già prima delle Primarie: fa proprio lui da levatrice al sorgere dei cento fiori autogenerati della società civile; spera che qualcuno cresca più di altri imponendosi, o che i più si federino in un unicum coerente. E spera che siano ALLEABILI.

Per dare SCACCO MATTO A MONTI, il quale magari già pensa di averlo messo fuori gioco, mentre proprio lui si ritroverebbe fuori da Palazzo Chigi dopo il voto.

Bersani, potrebbe dire però: ma io, sono sicuro che così vado a Palazzo Chigi?
Sicuro no, ma sicuro di essere ancora lui Segretario e a presidiare lui l'incrocio dove passano tutte le scelte politiche italiane per il prossimo quinquennio.
Da li osservare, nel tempo, magari sinanche Renzi venire rottamato da Sindaco dal proprio stesso elettorato come per contrappasso. E...bersi una serena birra commentando : Oe, non siamo mica a pettinare le bambole, vero?....


La conclusione appare scherzosa. Le poste italiane, e non solo Pd e Bersani, allegre molto meno:
in una manciata di mesi forse ci giocheremo infatti coesione, lavoro equo, costituzione e forse l'unità persino della nazione (perché tutti sanno che niente espone a litigi e divisioni come la miseria).

On Bersani, che le dobbiamo dire, da non suoi iscritti magari solo per farle coraggio? è solo un gioco, non ci creda,...ma verifichi.


Vuol sapere, concludendo davvero?
se fossimo venuti alle primarie, avremmo votato per lei: e non per Renzi.

Perché?
perché è sempre meglio un <Rosso Antico> che una <Bambola di Plastica>.


Ci si scusa se i ragionamenti assieme hanno finito per prendere più spazio del previsto: 
ma il fatto è che in questo crocevia, dove Bersani fa ora ancora il vigile, passa al momento buona parte della vicenda politica italiana attuale. Più avanti si vedrà.

Sentite ululare nella Savana che fa arricciare anche le ossa solo il sentirlo seppure in lontananza?
un Premier pare bofonchia, e proprio ora alla Tv che potrebbe essere smantellata anche la attuale nostra Sanità. Ecco perché, e non solo sulla Sanità, ci hanno causato una recessione volontaria. Per ammannirci che non regge più nessuna posta di Bilancio. Lo sanno tutti infatti che in recessione anche allo Stato crollano le entrate e divengono così incontenibili invece tutti i costi,  anche se non dissipati.

In quell'incrocio accanto, che appare presidia oggi Monti con i suoi sodali economici e politici, SI VA INFATTI IN GRECIA con biglietto di sola andata. Perché non è previsto ritorno....


on Bersani, non si ha certo qui la benchè minima intenzione di insegnare qualche cosa ad un uomo comunque dalla così ampia e poliedrica esperienza politica ma, come lei stesso forse conosce, risulta esserci ancora un altro detto, almeno dalle nostre parti:
quando il gioco si fa duro, è allora che i duri cominciano a giocare...

Pare proprio che non basti più la sola Informazione di Regime, neanche quella a lei anche più vicina, per sperare di segnare a RETE con tanti falli che avvengono già in campo.

Pare che occorrano oramai solo i VOTI VERI per fare propria la partita.

Serve pertanto che ritornino ora in campo anche i voti del Non Voto Attuale
ma il prezzo che pare chiedano è alto: 
vogliono democrazia anche elettorale, Riforme condivise e Lavoro equo per Donne Giovani ed anche Uomini.

Pare proprio che non accettino niente altro, come loro ingaggio per TORNARE IN CAMPO.


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