giovedì 22 novembre 2012

Primarie ovvero la meteora di Renzi

A pochi giorni ormai dalle Primarie del Pd vogliamo concederci qualche serena e non prevenuta riflessione.

Perchè appare evidente che lunedì risulterà molto più agevole fare previsioni, ma oggi appare assai più interessante e anche più stimolante tentare qualche pur modesta ipotesi su quanto possa emergere. Anche perchè a farlo adesso si rischia, saltando senza rete, anche di finire in terra nel reale.
Ma dal momento che un tale rischio non ci sgomenta, facendo parte del <pane> di chiunque di noi tenti di osservare il domani, ci proviamo.
E a beneficio di chi legga, non si può che, in apertura, imitare Fox di Rai2: non credete a quel che dico, è solo un gioco, ma...voi VERIFICATE.

Intanto partiamo da una serena rappresentazione della <squadra>, così confermiamo di non ragionare in base a pregiudizi od ostilità:

BERSANI
RENZI
VENDOLA
PUPPATO
TABACCI

Risultano 5 i <contendenti>, ma senza togliere nulla alla autorevole serietà d'intenti in tutti, ci soffermeremo su Matteo Renzi, in particolare.


(fonte- r.c/facebook)


Poichè non paiono risultare molti dubbi sopra il fatto che, comunque vada, queste sono, e verranno anche ricordate, come LE PRIMARIE DI RENZI.
Risultando infatti Renzi ad averle imposte.

Ma subito dopo verranno ricordate anche come le PRIMARIE DI BERSANI. 
Risultando infatti Bersani colui che giele ha affondate; politicamente. E quindi del tutto legittimamente dal suo punto di vista. Ma anche qui, pare vi siano pochi dubbi su chi abbia centrato il Meteorite potenzialmente predestinato a grandi sconquassi, e adesso ormai apparso avviato, una volta frantumato, ad una pioggia di stelle cadenti e oramai utili forse soltanto a formulare <desideri> osservandone le scie sfumanti...

Si sarà forse anche compreso quale risulti l'opinione sull'esito della Contesa: ragionevolmente osservando, RENZI HA GIà PERSO.
E vince Bersani.

Prevenuti verso Renzi? affatto.


Solo che proprio questo risulta mostrare l'attuale evidenza. E proprio questo conferma Renzi stesso da alcune settimane. Con dichiarazioni anche Tv dove al posto della precedente <aggressività> appare più preoccupato di un suo onorevole prossimo rientro nei ranghi.

Non molti giorni fa, infatti, se ci ricordiamo bene, il Renzi ancora comunque televisivamente ubiquo, a domanda su come andasse, pare rispondeva più o meno: spero di farcela, ma anche se non vinco...
Al punto che l'intervistatore pare lo sfrugugliava rilevando che lui non era alle Olimpiadi dove l'importante è partecipare..

Ma adesso proviamo a domandarci - anche perché forse ci aiuterà e di molto ad anticipare gli eventi - Renzi aveva un suo progetto politico e perché aveva imposto le Primarie al Pd sino al punto di fargli modificare in corsa lo Statuto di partito?

RENZI, in effetti, un suo progetto politico sembra che lo avesse, da molto tempo, ed anche ben chiaro.

Ci consentiamo di riassumerlo il plausibile progetto, almeno per come ci è apparso, e per necessità sommariamente. Magari rischiando di fare involontario torto a Renzi privandolo delle sfumature, non sempre secondarie.

Il Progetto politico di Renzi appare in qualche modo speculare a quello di Grillo
Parte dal convincimento - non parso infondato - che i partiti italiani attuali, così come configurati e soprattutto rappresentati, non hanno alcuna seria speranza di riagganciare l'elettorato del Non Voto e dello stesso disfacimento del voto residuale Pdl.

Ed a quel punto appare che Renzi tentasse un'audace operazione di ibridazione politica: 
sommare il corpo elettorale prevalente del Pd con l'elettorato prevalente del Pdl e del Non voto.
E a conferma della plausibilità di un simile disegno <renziano> viene la scelta del manager mediatico Gori a capo della macchina mediatica di Renzi.

Gori, uomo indubbiamente dai grandi trascorsi e successi mediatici made in Mediaset, pare che  doveva infatti, almeno a parere di chi scrive, strutturare per Renzi un'immagine mediatica <similberlusconiana> proprio perché agevolasse il riconoscimento in Renzi di gran parte dell'elettorato che era già stato del Cavaliere di Mediaset.

Il linguaggio, l'immagine dello stesso Renzi, la configurazione e la copertura mediatica di ogni accadimento si proponevano infatti, una volta decifrate, come la costruzione in vitro di un <berluschino> elettoralmente di successo. Che non è una colpa, per inciso, ma solo un eventuale calcolo politico.

E forse non a caso, il tentativo di sovrapposizione d'immagine per cercare di sovrapporne anche l'elettorato, si sono accompagnati, persino e sino ad adesso, in un mutismo sostanziale sui Programmi di governo: vedremo, preciseremo..., per poi risultare ancorarsi oggi, nella sostanza,  a meno tasse e più equità. Che anche il Cavaliere originale avrebbe di certo sottoscritto nella loro assoluta insignificanza se non ci associ anche COME e QUANDO.


La macchina di Renzi comunque parte,
 in larghissimo anticipo sui tempi tecnici del confronto (perché doveva rendere abituale mediaticamente <l'immagine> del candidato?).
Ed all'inizio, in effetti, nella generosità straripante dei Media a veicolarlo, Renzi appare quasi come Attila dentro e nei dintorni del Pd: un flagello di dio per tutti gli altri.
Renzi infatti si ammanta del mantello del <castigamatti> dei capi storici Pd; e ci vive di rendita per un anno e mezzo quale sostanziale unico suo messaggio:
io vi rottamo a tutti....
E siccome la popolarità dei capi attuali Pd non appare eccelsa neanche tra i propri stessi iscritti, mentre fuori del Pd non appare forse neppure snodabile come consenso, Renzi c'è vissuto bene dentro il  suo MONOPROGRAMMA televisivo.
Tanto più, che era da solo.

I vertici Pd, all'inizio, e ad essere sinceri sino a qualche settimana fa, provavano a contenere il <loro> Renzi con la forza delle scomuniche interne; ed anche con qualche dura reprimenda in cui si evidenziava Dalema divenendo però così anche il prezioso monobersaglio di Renzi.

Monoprogramma, Monobersaglio.
Al Cavaliere Mediaset era bastato, ma lui controllava totalmente il suo partito che si era appunto <fabbricato> idoneo alla sua bisogna.

Non era invece il caso anche di Renzi. 
Il quale si trovava a dover convivere con un partito il quale, dal lato ex Pds, era però anche l'unico Partito italiano con un apparato fedele, rodato, e ancora efficace e acuminato....
E non si rivelava una passeggiata dunque da parte di Renzi quella che lo stesso Bersani definiva pubblicamente quando la <lotta> appariva ancora aperta a tutti gli esiti: NON ACCETTIAMO OPA OSTILI SUL PD...
Che tradotto in italiano corrente, più o meno risulta significare: si scordino che noi accettiamo passivamente di farci portare via il Pd tramite Renzi.

Già BERSANI. Che ormai arriverà in campo aperto.

Ma per ora si muove dietro le quinte come <neutrale> concorrente nello scontro di Primarie.

Ma quando entrerà in campo ufficialmente Bersani, RENZI scoprirà quasi subito di aver commesso già un errore micidiale - involontario o volontario per necessità non è dato saperlo - di aver schierato il suo intero <esercito> su un lato del presunto campo di battaglia; ma senza ancora sapere da che lato del campo di battaglia si sarebbero combattute le primarie PD.

Vale a dire che Renzi risulta aver schierato le sue Truppe su di un fianco, convinto di dover condurre una Guerra lampo di sfondamento (mediatico), ma prima di sapere come sarebbero state LE REGOLE DEL COMBATTIMENTO.

L'ultimo treno risulta che passava, per Renzi, quando a Roma l'Assemblea del Pd doveva decidere appunto sulle regole delle primarie:
RENZI, lasciando stupefatti tutti tranne forse Bersani, DISERTAVA un tale vitale appuntamento.

Lo faceva per eccesso di fiducia? lo faceva perché non poteva fare altro e non si voleva intestare una sconfitta interna?
Non è dato saperlo: certo che allora un Renzi sostenuto da un vento mediatico impetuoso sarebbe stato forse anche persino in grado di far cadere Bersani da Segretario se avesse concluso: COSì IO NON CORRO....
Renzi invece, faceva l'incredibile gesto <di cavalleria> di dire: mi fido di Bersani, faccia lui anche per me...

Che sarebbe stato un po' - e solo a mo' d'esempio evidentemente dell'enormità politica del gesto - come se gli Alleati, alla vigilia dello Sbarco in Normandia, avessero detto alle telecamere: ...quanto alle regole dello scontro,...noi ci affidiamo ad Hitler che le stabilirà per entrambi, e ce ne andiamo a letto aspettando che c'informi....

Qui non si propende che Renzi sia stato un Ingenuo; riterremmo di più che non volesse tagliarsi tutti i ponti col suo apparato di Partito andandoci subito contro in campo aperto e fino in fondo. E che si volesse lasciare aperta almeno una via di <ritirata> magari stimando Firenze assai più di Marchionne...

Comunque sia, l'Assemblea Pd pare confezionasse una <polpettina avvelenata>: decideva infatti di non decidere al riguardo; affidando a Bersani una sorta di pensaci tu.

E BERSANI, in effetti c'ha pensato. Dando di fatto scacco matto a Renzi già prima dello scontro in campo aperto. 

(Fonte immagine - Wikipedia)

Confermando infatti come si vede anche da qui che <non stava mica qui a....smacchiare i leopardi...>

E come risulta che avrebbe Bersani, probabilmente, già dato scacco matto a Renzi prima ancora di combattere alle urne delle primarie?

Invero, appare averlo fatto con poche, ma decisive mosse che potremmo provare a riassumere alla Gori:

- ha totalmente ruotato il Lato del Campo di Battaglia dove si sarebbe svolta la parte decisiva dello scontro tra di loro; e cioè da campo aperto a un dedalo di anfratti, pare fatti apposta per impedire cariche di cavalleggeri...

- ha tagliato le linee di rinforzi potenziali a Renzi da fuori del PD; assumendo lui il controllo totale della Frontiera con l'esterno ed imponendovi una Tassa altissima a chiunque richiedesse il passi.

Due sole mosse, e Renzi....CAPUT  
e prima ancora di battersi.

E fuori dalle parole <immaginifiche>, ma che sono poi quelle che rendono veramente l'idea a tutti, quali sarebbero risultate queste due mosse collocate all'interno di una mossa con cui annunciava già lo scacco matto?
LE REGOLE.

E si, come negli antichi tempi quando si formava un Ordine Conventuale, anche Bersani ha alla fine calato le Regole per vivere bene dentro il Convento. PD.
E CHE REGOLE!
1) pare che ci si deve prenotare per votare (bel colpo alla spontaneità di decidere all'ultimo momento, e passi...forse avrebbe detto anche Renzi;

2) pare che si ritorna a votare altrove (idem come sopra...forse direbbe ancora Renzi);

3) pare che si deve sottoscrivere il programma del Pd come anche proprio (addio ai rinforzi sperati dall'elettorato centrista e pdl...forse gemerebbe in silenzio anche Renzi)

e, visto che ci siamo, ecco la <mossa regina> di Bersani, quella che da scacco:

4) PARE CHE si deve apporre prima di votare, nome e cognome (e forse anche ascendenti?) di chi intenda votare alle primarie; dando anche in omaggio il letale annuncio che ci si riservava di renderli pubblici: I NOMI dei votanti. 
(Renzi..? Renzi..?..che sia preoccupato perché ora forse disdetteranno l'impegno di votarlo anche i parenti...?)

Questa ultima di scelta, avrebbe in effetti stroncato un <elefante>:
nell'Italia del Regime attuale pare di vederle frotte di votanti non militanti Pd o non gravanti all'interno già della sua area d'interessi, porre nome e cognome proprio così che tutti sapessero bene, in Italia e forse nel mondo che s'erano schierati elettoralmente Pd;

e questa non è che l'abbiano fatta proprio contro Renzi:  ma magari potrebbe essere accaduto per mera sequenza naturale: nella Costituzione c'è voto libero e segreto: LIBERO era stato già abrogato con le Liste elettorali bloccate obbligate. E SEGRETO? eccolo almeno alle Primarie risultare sistemato anche esso, forse  in via sperimentale, con la Visibilità dell'Elenco Nominativo dei votanti. Quanto a voto,  una volta apparso solo, vedremo più avanti?


A Renzi non deve esserci voluto molto a comprendere che era <FRITTO>; e che il suo intero progetto per prevalere su Bersani, era saltato.
Infatti, venivano in questo modo tagliate tutte le potenziali vie d'accesso di non Pd, o non suoi già simpatizzanti, alle primarie del Pd stesso. Addio rinforzi, addio sogni di gloria,....addio Renzi.

E come se non fosse abbastanza, Bersani toglieva a Renzi ADESSO anche l'esclusiva del <vestito> di ROTTAMATORE autosacrificandosi Dalema per...la causa...Rottamandosi da solo...;

La Deprivazione della Rottamazione a Renzi, appariva aggravata dalla constatazione che, successivamente alla autorottamazione di Veltroni ma soprattutto di Dalema, Renzi inaspettatamente si placasse col sostanziale suo ADESSO siamo a posto e non rottamiamo altri...

A chi scrive a questo punto veniva da osservare: ma allora tutto il problema del pd, e di Renzi, era Dalema onorevole? se così fosse, che spreco di apparato per inseguire un solo uomo...


E Renzi, a questo punto, vistosi preannunciare il suo <fuorigiuoco> con Regole che scopriva solo adesso, come reagiva?
In apparenza con l'arma totale di LOTTA.
Annunciava infatti di presentare ricorso al Garante sulla Praivacy sulle Liste Pubbliche dei partecipanti.

Poi, però, scendeva il silenzio, e risulta che di questa sfida ai Regolatori non si sapesse più niente.

 A questo punto delle due l'una:

o ci siamo persi qualche pubblico passaggio al riguardo;

o gli hanno garantito che non le pubblicheranno; le Liste dei partecipanti;
tanto a che serve più, l'effetto eventuale di spaventare chi voleva rimanere riservato era stato Mediaticamente già disseminato

Ma, curiosamente, intanto Renzi appare cambiare strada:
si dice che si siano raffreddati i rapporti con Gori e che la guida della sua Campagna d'immagine sia passata ad altri. Arriva un'intervista all'Unità che evidentemente si era forse tranquillizzata su precedenti  risultate temute connotazioni fascistoidi di altri....

Cioè, se quello che si vede ha un senso, Renzi mostra di comprendere di NON POTER PIU' SPERARE ALTRO ELETTORATO che quello di area Pd: 
allora certo non serve più Gori che doveva parlare ad altri; mentre serve....anche L'Unità.
E comunque, nella nuova linea, anche se non vinci, ti lascerebbero di certo rientrare nei ranghi interni anche senza  eventuali regolamento di conti...

La partita politica di Renzi, peraltro coraggiosa anche umanamente da meritargli l'Onore delle Armi anche da chi non condivida il suo progetto, appare a questo punto COMPROMESSA.

Senza pretese di Oroscopi, ma assumendoci un grosso rischio se si sbaglia, DOMENICA NON VINCERA' RENZI.

E se si andrà al ballottaggio, anche lì Renzi pare non mostrare di poter prevalere; poiché al ballottaggio eventuale,
Lui, Renzi, potrebbe anche allora contare....solo sui sostenitori di Renzi;
Bersani, vedrebbe pressoché di certo confluire su di sé, al secondo turno eventuale, Vendola, forse anche Puppato, forse anche Tabacci...

Sindaco RENZI, il suo non era un Sogno mediocre anche se apparso sognato dentro le linee interne del Regime attuale; lei riteneva di poter cambiare un partito dall'interno. E non pare ci riuscirà; anche se saremmo lieti di sbagliarci.


Perché ci siamo dedicati a parlare ora dell'avventura politica di Renzi dentro le primarie del Pd?
Perché quel che vi accade soprattutto ADESSO, risulta di interesse collettivo per tutti noi anche non PD e anche non Renzi:

Perché se vuoi un grande rinnovamento della nazione - economico, sociale, istituzionale - da sempre, ed ovunque, servono Forze interamente Nuove e interamente dedite a quel condiviso progetto.
Altrimenti l'esistente alla fine ti ingoia nell'abbraccio di sempre....


In bocca al Lupo comunque, Sindaco Renzi,
ben lieti di sbagliare se lei domenica prevalga.

La sua rimane infatti pur sempre, anche se non condivisa, una buona battaglia di testimonianza e che risulta andare ben oltre il suo stesso contingente progetto: che per avere il nuovo, OGGI IN ITALIA serve il nuovo.
O non se ne fa NIENTE. ADESSO

Quanto a tutti noi, a lunedì.

Di Bersani, che non appare tuttavia avviato IN AUTOSTRADA a tutte rose e fiori verso Palazzo Chigi, ci consentiremo qualche modesta riflessione a Primarie pd concluse. 

Un azzardo di possibile esito, già infatti per ora BASTA.


Per ora 
ci consentiamo solo di osservare che, se Sagunto forse ADESSO piange, neanche Roma forse ha poi tanto da ridere.



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