venerdì 28 febbraio 2014

#staisereno

Arrivano i Nostri, ops…scusate,arrivano… i LORO                             

DALLA PRIMA PAGINA:
Si è dunque fatta un po’ di chiarezza sotto le Mura di Troia dove da oramai quasi dieci lunghi interminabili anni si combatte una Guerra senza esclusione di colpi per assicurarsi il controllo…di Elena e d’intorno.

Il nostro corrispondente lì sul posto dell'interminabile conflitto ha inviato un proprio Servizio che ci affrettiamo pertanto a pubblicare integralmente anche per aggiornare chi ci segue con consueto interesse.
Eravamo oramai da quasi un anno infatti in attesa di sui nuovi Servizi sul teatro degli accadimenti. Ma come leggerete nell'interno, la grande difficoltà di muoversi per lui da un fronte all'altro, e la insuperabile difficoltà emersa di far passare i sui Servizi tra le maglie della censura sia greca che troiana avevano creato un lungo vuoto di tempo dalle sue ultime Notizie appunto ormai di quasi un anno.

Il Servizio del corrispondente si arricchisce anche di numerose documentazioni visive pubblicate da noi in assoluta anteprima, e che ci ha fatto pervenire lui stesso con sue istantanee dipinte a questo fine. E che potete vedere già dalla copertina.

(tratto da www.wikipedia.org)

IL SERVIZIO del nostro corrispondente:


A Troia, detta anche Ilio per chi vuole, c’è stato un cambio radicale di guida. Il coraggioso Ettore capo storico degli assediati (peraltro, ben tornato n.d.r.) era stato infatti fatto fuori da Achille, il campione degli assedianti, in un duello uno contro uno proprio sotto le alte mura della città. Lo scontro era stato epico, gli allibratori avevano anche per questo fatto affari d’oro, ma, alla fine, il povero Ettore poco aveva potuto contro quella pelle di "coccodrillo" di Achille. Le divinità amiche avevano dotato Achille infatti di una pelle invulnerabile da umani. Tranne. Appunto, tranne il calcagno del medesimo Achille.

Achille maramaldeggiò a lungo su Ettore vinto.

Ma poi era accaduto un fatto inusitato.
Mentre Achille si era chinato per allacciarsi i calzari, una divinità avversa aveva urlato alle orecchie del Troiano Paride: tira lì con la freccia,…ADESSO....>
E così fu, infatti.
Paride tese l’arco con elegante sforzo, la freccia partì, e la divinità amica ci mise pure un’aiutino sterzando la freccia proprio sul calcagno dell’ignaro Achille. Freccia che altrimenti, lasciata sola, sarebbe finita fuori campo di non poco.
Ma si sa, quando le divinità non solo arbitrano ma giocano anche direttamente in campo, e spesso, e volentieri pure, la mira altrui diviene un mero rito. Che la freccia a destinazione c’arriva comunque anche se miri contro il cielo.

Il crollo del campione al suolo fece un tonfo immenso su tutto il campo di battaglia. Il primo a restarne sorpreso fu Paride stesso. Sbarrò infatti gli occhi e mormorò quasi sommesso: Ho fatto centro…

Mentre gli Achei assedianti a quel punto si ritiravano in disordine dal campo di battaglia, per raccogliere Achille e anche molti altri loro, a Troia si fece gran consiglio elettorale.
Gli amici di Paride, che erano adesso molti, non lesinarono impegno e nemmeno altri incoraggiamenti ad ingraziarsi la maggioranza dei troiani adulti ancora vivi dopo dieci anni di battaglie e stenti. E quel che doveva accadere, accadde infatti.
Dux delle armate troiane diveniva pertanto Paride 

(oddio armate a quel punto poteva risultare forse un termine grosso; che dopo dieci anni di battaglie perse per mantenere il controllo di quella città, il numero dei combattenti troiani rimasti appariva invero alquanto esiguo).
Dux che invero, sino a quel momento, era apparso più incline a catturare l’attenzione di ragazze (vedi Elena), che non a farsi largo con spade e corazze.


Ma assieme al battage ben preparato dei supporters, chi avrebbe mai potuto obiettare che il comando spettasse a quello che di loro, dopo Ettore, aveva alla fine buggerato il grande Achille. Fornendo così una seppur tremula speranza di successo agli assediati che di quella guerra per la straniera Elena ne avevano da tempo piene le tasche e anche le bocche.

A dire il vero, il vecchio Priamo, re di Troia, e padre sia di Ettore che di Paride, quando lo informarono di come era piegata la consultazione per scegliersi il nuovo capo, pare che mormorò nello sconforto: stiamo messi bene, un divo a capo dell’esercito nostro.... Se i Greci non accettano di finirla con un Concorso di Bellezza tra uomini questa guerra infinita, questa è la volta che non la raccontiamo…


Peraltro, il vecchio re Priamo, che quando Ettore ebbe la peggio nel suo duello contro Achille, aveva detto a tutti i suoi sudditi troiani <adesso me ne vado e vi cercate un re nuovo>,   poi, pare che si era lasciato tirare per la giacchetta quando una delegazione di notabili andò a chiedergli di rimanere su quel trono che altrimenti non avrebbero saputo chi convincere ad accettare quel loro regno rimasto senza più territorio per l’assedio.
Dunque il vecchio re Priamo aveva accettato di restare Re finché non se ne fosse stancato.  Ma quando gli andarono a dire che era stato prescelto Paride a capo dei troiani, pare che sospirasse <eccomi incastrato a restare re e chissà anche sino a quando>....< ma come si fa a lasciare la sorte di questa città a questo mio figliolo che la maggiore esperienza sua che vanta rimane quella di essere stato scelto a consegnare un Pomod’oro quale giudice a un concorso di Miss lassù in Olimpo….

Voci di Palazzo, filtrate dalla inviolabile Rocca di Troia, riportavano altre intenzioni del vecchio re Priamo, prima di questo evento elettivo. Che il corrispondente si doveva accontentare di questo senza averlo potuto in alcun modo verificare quale fosse il pensiero del re. Infatti a Troia, era severamente vietato di poter intercettare i piccioni viaggiatori con cui il vecchio re pare conversasse anche con gli amici dell’esterno. Ed era vietato finanche raccontare di avere incontrare il re; figurarsi se qualcuno avrebbe raccontato di cosa aveva detto.
Vaso greco raffigurante Enea che fugge da Troia con il padre Anchise in spalla. 
Le voci correnti dicevano comunque che il vecchio re Priamo, prima di arrendersi alla altrui scelta, avesse provato a far capire che lui preferiva Enea in sostituzione di Ettore sconfitto. Ma fu tempo pare perso questo suo pur regale intendimento.
La congiura di Palazzo successiva, aveva infatti pare impallinato Enea alle votazione tenute per la scelta. Anche perché a Troia vigeva ancora uno strano modo di contare i voti quando si eleggeva. I sostenitori del favorito del momento, una volta indetto il voto degli aventi diritto, si ponevano in faccia a loro con le spade e le bipenni protese. Poi, contavano. Quanti a favore? 27?
BENISSIMO, visto che ci assegnamo un piccolo Premio che fa diventare quei nostri consensi 180. Qualcuno obietta? ALLORA, ELETTO Paride a nostro capo.
L’unica accortezza dei vincenti era da sempre solo squagliarsi in fretta dalla sala del voto. 
Perché si votava a Troia con i cocci, dove c'era scritto il nome. E, in genere, alla proclamazione, i dichiarati perdenti, ma che si vedevano bene maggioranza elusa dei voti espressi,  lanciavano verso i cosiddetti vincenti le loro schede taglienti in segno di dissenso a quel modo insulso di voler fare i conti.

Fatto sta che Paride fu dichiarato vincente. Egli e suoi amici si recarono dunque subito dopo dal re Priamo. E questi pare che gli dicesse: < e adesso che volete?>
< Che proclami la vittoria di Paride a guidarci>.
E così fu. Ma pare che nel farlo anche dicesse agli astanti il vecchio re <temo che ve ne pentirete. Tanto più che un Oroscopo segreto mi ha già detto “Chi di freccia ferisce, di freccia perisce. Anche Paride farà purtroppo la fine a breve di Achille: una divinità ostile prenderà una freccia greca e la guiderà infatti nella schiena di Paride sotto le Porte Scee mentre intanto arretrava dalla mischia…>

In ogni caso il corrispondente informa che PARIDE è divenuto capo delle armate troiane ancora in campo e che queste intanto si sono rinchiuse dentro la città assediata.

E nel campo greco, cosa accadeva dopo Achille infilzato nel calcagno tanto fortunosamente?

Pare che abbiano scelto di affidarsi  a Operazioni di Commandos per venire a  capo di quella fissa di Menelao che da dieci anni li teneva in quell’assedio.


Il Capo della loro intelligence, ULISSE,
 risulta che avesse elaborato un piano meticoloso al riguardo.

E quel piano siamo in grado, grazie alle conoscenze del nostro corrispondente che arrivano sino alla tenda dei capi, di rivelarlo ai nostri lettori in anteprima.

Eccolo. 
Ulisse aveva fatto fabbricare un gigantesco “Cavallo” a dondolo. Oggetto innocuo per definizione, al vederlo.  

Poi, lo farà condurre sotto le mura della stessa città di Troia il <Cavallo>..
Sicuro che i Troiani, rimasti creduloni nonostante tutto, lo avrebbero scambiato per un dono di riparazione verso di loro dei Greci pensati in ritirata.
Solo che i Greci, del tutto di nascosto, avevano stipato da cima a fondo all’interno, quel loro <Cavallo> di propri Commandos e Guastatori.

I troiani, forse anche perché sfiniti da quella lunga insulsa guerra di altri, alla vista del <Cavallo> lo circondarono felici e lieti. Portiamocelo a casa che rallegrerà tutti questo omaggio alla città.
Ma non c’entra…pare che obiettò qualcuno, valutando a spanne l’altezza della Porta nelle Mura e del Cavallo…
Zitto tu, cretino…pare che sia stata la risposta. Lo sanno tutti come passa; diroccate un tratto di  mura ed eccolo bello e fatto.


Il Cavallo entrò; ma non fu festa il giorno dopo a Troia.

Nella notte stessa, Commandos e Guastatori greci armati sino ai denti, sciamarono fuori dal Cavallo e fecero ampi segnali alle armate greche ricomparse d'incanto mentre occupavano tutti i punti di Troia ancora nel sonno.

E Paride?

Il corrispondente non è in stato grado di sapere cosa ne sia o ne sia stato.

L'ultima notizia ufficiale su di lui pare che sia stata una comunicazione sua con l’esterno e che risulta dicesse a qualcuno che di certo conosceva. #staisereno trovata scritta sul guscio di una cozza, che lì era molto in voga lanciare a tal modo dei propri messaggi con l'esterno secondo il criterio empirico del docogliocoglio.
Ma cosa volesse dire quel suo messaggio sicuramente in codice criptato,  quando venne reperito e ancora adesso ci si dice che nessuno l’ha capito. Anche se i soliti ben informati dall'interno dell'Acropoli di Troia pare che raccontassero come Enea, quando lo lesse anche esso quel guscio di cozza scritto, lo gettasse via furibondo solo pare ringhiando <m'a fregato>


E la guerra decennale tra Greci e Troiani, che ancora il corrispondente ci informa sarebbe finalmente terminata, come è finita?

Sempre il Servizio del nostro corrispondente comunica che i Troiani supersiti e provati, levatisi dai piedi in qualche modo intanto Paride, proponessero alfine ai Greci una SOLUZIONE CONCORDATA.
E questo possiamo apprendere sarebbe stato il Lodo decisivo che proponevano ai Greci sfiniti quasi quanto loro:
Voi vi riprendete la vostra Elena, che pur con tutta la nostra simpatia anche in quanto donna, oramai non la reggiamo più come causa di interminabile guerra; e noi, in cambio, riprendiamo la nostra libertà secondo il noto criterio universale <ciascuno padrone a casa propria>.

I greci pare che non ci pensarono poi su molto. Aiutati anche da Ulisse che diede una furtiva gomitata nel fianco a Menelao per incoraggiarlo nel consenso.
Dissero di si, dunque anche i Greci. Che infondo erano venuti in guerra sotto Troia proprio per riaverla. La loro Elena.
E in questo modo - che alla fine si doveva rivelare come l'uovo di Colombo solo che ci si fosse già pensato prima,  ci dice il nostro corrispondente - che mentre scrive vede le navi greche già lasciare i lidi troiani verso il largo - fu siglata la pace tra quei popoli.

E i troiani, pur così provati e decimati da un decennio di assedi e di battaglie incessanti, seguendo il criterio antico che <a chi parte ponti d'oro>, appena le vele altrui scomparvero contro l'orizzonte, si misero subito ad avviare la ricostruzione della loro città dai tanti danni subiti. Con la ferma intenzione di rifarla più vigorosa e ancora più bella.

Non prima però di essersi dati uno sguardo d'intesa tra loro tutti, come in tacito assenso: <sia chiaro però, che adesso i voti per eleggere i nostri capi non si pesano coi premi, ma si contano tutti pari e...basta.>

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Ci scusiamo con Omero, per qualche eventuale differenza emersa con le sue corrispondenze che ha pubblicato un Periodico nostro concorrente.


(tutte le immagini sono tratte da www.wikipedia.org )
si ringrazia






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