domenica 9 marzo 2014

Tolleranza zero


Siamo diventati una nazione Talebana, e non ci siamo accorti.







Queste piccole note non sono uno sfogo estemporaneo. Ma cercano una propria riflessione in generale.


Lo spunto è la truce vicenda di sangue che sfregiava oltre l’8 marzo nazionale di chiacchiere, anche la nostra collettiva sicumera.
Si, risulta assassinata trucemmente, ieri 8 marzo di sangue, una giovane donna proprio sotto casa nostra; a Gualdo Tadino in Umbria.
Gualdo Tadino  Delitto nella stanza di un affittacamere: la vittima è una rumena di 27 anni
Sgozzata l’8 marzo dall’ex fidanzato
(Corriere dell’Umbria del 9 marzo, prima pagina)
Ripartiamo da questa ennesima tragedia femminile che ci accade quasi <sotto la porta di casa> proprio perché essa ci reca a tutti pare, non solo un messaggio di sgomento e pena per la povera vittima. Ma proprio per il suo essere accaduto in una piccola comunità acculturata e civile.



Così svelandoci a noi tutti, ove ce ne fosse bisogno, che questa nostra strage di Donne non ha niente a che vedere con i luoghi dove si manifesta.
Ma accade ormai potenzialmente ovunque, a prescindere da valori e solidarietà diffuse che una Comunità professi e coltivi. 
Quello che accade è a tutti gli effetti una emergenza nazionale. Non vi sono isole felici ed esenti, non ci sono posti e luoghi immuni.

Quanto accade verso le Donne in Italia, inutile negarselo, risulta un <CANCRO> maligno che ha aggredito da tempo la nostra intera nazione.
E nel caso della ennesima vittima Donna, assassinata proprio così vicino a chi qui scrive, come peraltro in casi similari, NON GINGILLIAMOCI con le nazionalità degli assassini del momento.

E NON GINGILLIAMOCI nemmeno a domandarci se la vittima fosse un <angioletto> o potesse avere anche essa, come tanti peraltro di noi anche uomini, magari essersi perduta per strada della vita le <sue di ali>.  

NON MOSTRA infatti nessuna importanza vivisezionare, a questo punto, vita o miracoli delle povere vittime Donna. 
Quando un Cancro umano e sociale si manifesta divenuto straripante, appare inesorabile doversi infatti constatare che la intera collettività nazionale aggredita non possa ritenersi immune da proprie precise responsabilità di prolungata minimizzazione o di omissione.


Perché, e percome, adesso non interessa niente. Hanno ucciso ancora una Donna. Un’altra. In questa nazione che, a quanto pare, Non Ama le Donne.

Cosi come appare allo stesso modo a quel punto evidente che non sia più il tempo dei Farmaci, ma del CHIRURGO, per salvare la vita del paziente. In questo caso la nostra nazione.
Il male collettivo va infatti per quel che possibile ESTIRPATO, quando si giunge a questi punti di infezione del corpo da far apparire una penosa illusione la disinfezione, 
Perché i numeri ci dicono proprio questo a noi tutti:
Abbiamo qui da noi pare rimodernizzato il delitto <d’onore>, trasformandolo in delitto di <possesso>.
I Numeri ci dicono infatti proprio questo. Non siamo più da tempo in presenza di un cedimento individuale eventuale, ma di una Strage di Donne qualsivoglia ne risulti la ragione. E qualsivoglia risulti la situazione o condizione della vittima del caso.


Oramai da quasi 10 anni la donna italiana è divenuta bersaglio eletto di assassini deragliati. Il che non è una attenuante, ma un’inquietante realtà per l’intera nazione.

< Centotredici donne uccise in Italia in meno di un anno, di cui 73 dal proprio patner>

< Violenza sulle donne: in Italia un femminicido ogni due giorni e mezzo> (da www.corrieredellasera.it I Blog)

< (…) Invece è molto difficile che l’omicidio di un uomo sia imputabile alla compagna: questo tipo di delitto ha un’incidenza molto bassa (tra6,3% a meno del 2% in diversi Paesi. > (da www.Panorama)

< Femminicidi (c’è finalmente una lista completa: 124 donne uccise nel 2012 e 47 ferite (…)
a cui occorre sommare 47 tentati femminicidi >
(da www.huffingtonpost)

<(...) Dall'inizio del mese  6 femminicidi.
Otto marzo violento: la strage delle donne>
(dalla prima pagina corriere della sera del 9 marzo 2014, Servizi di Luigi Corvi, Enrico Venni, Fabrizio Caccia)

Appare sufficientemente evidente che non siamo ormai da tempo più ad un eccezionale episodio di crollo individuale strettamente personale. Mentre si vede bene che siamo oramai da tempo dinanzi ad un Problema serio di convivenza Uomo Donna dentro la nostra nazione italiana.

Siamo dinanzi, orami da tempo, in questa nostra stessa nazione italiana, a Donna che cercando le sue strade possibili di autonomia, economico sociale, ma anche di parità di sentimenti e di comportamenti eventuali suoi anche privati personali, troppo spesso incontra un Uomo il quale, pur se per diversissime ragioni, sempre comunque risulta dirle : .
A ME non mi sta bene e ti rimetto in riga con l’esecuzione capitale.





Diviene dunque evidente che non siamo più, e da tempo, dinanzi ad un problema sociologico eventuale. Ma siamo entrati, e da tempo, in un serissimo Problema nostro di Sicurezza Individuale e di Repressione Criminale.

E se così risulta, e così infatti pare, non è più tempo di chiacchiere, di medagliette alla memoria e di Cerimonie. Tendenzialmente ipocrite e pelose.
E finiamola con le motivazioni attenuanti anche legali, che il <boia> del momento era incapace di intendere e volere. Chiunque, anche non colto, pare risulti del tutto in grado di capire da subito come chi ceda all’impulso di assassinare a freddo una terza persona di sicuro non appare affatto normale. Altrimenti si frenerebbe. E non appare neanche tanto lucido di mente nemmeno, chi uccide a sangue freddo. E allora?
Vogliamo forse dire che chi Donna conviva, o si incontri magari occasionalmente con noi Uomo, per prima cosa debba chiedere, per prima sua preoccupazione, immediatamente di vedere il certificato Psichiatrico aggiornato al mese, del compagno eventuale?
Non giriamoci ancora attorno, se non siamo ipocriti.
Questo è ormai divenuto, e da tempo, un serissimo problema di convivenza Sociale e di inclinazione Criminale. Anche qui da noi. Anche qui in Italia, sia nelle città metropolitane nostre come nelle sue piccole comunità territoriali.

Se occorre  Reprimere efficacemente, e poi far anche scomparire una condotta criminale vista divenuta troppo facile ed usuale, occorrono anche politiche di Sicurezza e Legislative idonee.

Ed allora le si adotti. Subito.
-   Processo per direttissima in ogni caso di uccisione o aggressione di Donne; con lo Stato automaticamente posto nel dibattimento Parte Lesa;
-  Detenzione obbligata, e perdita automatica permanente di qualsivoglia beneficio procedurale, e poi anche premiale durante la intera detenzione, nei confronti del reo condannato e già dal primo grado di giudizio;
-      Ergastolo automatico in caso di morte della vittima;
-      15 anni automatici senza benefici se la tentata vittima si salvi;
-     Sequestro di ogni bene del colpevole condannato; e destinati non solo a indennizzo di chi ne mostri possederne la ragione; ma nel restante devoluti a un fondo di sostegno e tutela delle Donne e Bambini in condizione di rischio e fatto gestire da Associazione di Donne per quel fine;
-     nel caso di nazionalità non italiana del reo condannato, prima si sconta la pena intera senza benefici, e poi si viene automaticamente espulso.

Basterà? Non del tutto forse.
Ma basterà ad indicare che la nazione cambia rotta. E fa dello sradicamento di questa devianza criminale una propria centrale missione di ritrovata convivenza umana ed anche sociale.

Chi annota queste poche righe Non ama le carcerazioni universali. Anzi, in altre sedi e luoghi anche di internet, vede nel radicale cambio della condizione di Giustizia attuale anche una fortissima depenalizzazioni di reati che possano ricevere sanzioni diverse di riparazione non carcerarie.
Ma un pugno di gravissimi reati, e tra questi di sicuro quelli contro la Donna ed i Bambini, devono conservare la sanzione anche del Carcere; anzi, debbono garantirla immediata, certa, e senza abbuoni od eccezioni. Per la semplice ragione che, proprio simili reati, attentano alla convivenza civile, ed all’esercizio delle fondamentali garanzie costituzionali pari della intera nazione.

Non sanno i nostri legislatori come si possa fare?
Telefonino al Sindaco di New York e si facciano spiegare che politiche legali e costituzionali adottano usualmente quando pare entrata in gioco il diritto d’esistenza umana sicura nella loro stessa Comunità: TOLLERANZA ZERO.

Non possiamo infatti più fingere di non vedere che questa criminale intenzione verso la Donna di qualsivoglia età, nazione o condizione, sta oramai mostrando una devianza, verso la Donna, non di singoli, ma della intera nostra nazione troppo e troppo a lungo apparsa connivente o cieca a non voler capire.

Infatti il retroterra a questa situazione in cui scoprono di trovarsi le Donne italiane – potenzialmente tutte senza eccezione – appare un disvalore sociale basilare:
la Donna italiana che torna proprietà, oggetto, nelle mani potenziali di un <padrone> più o meno illuminato nel possesso. Ma altrettanto spietato nell’esecuzione di un <suo> bene personale dinanzi a qualsiasi situazione che ne possa aver posto in discussione il diritto illimitato di possesso e controllo e con esso l’autostima personale del medesimo padrone.
Una visione nazionale che, appunto, si scopre TALEBANA nella realtà delle condizioni femminili. 
Non abbiamo la Lapidazione; ma rimediamo con l’immediata esecuzione dell’oggetto che pretenda di saper pensare in modo difforme dal padrone.

Queste note le appunta un UOMO.
Niente di meglio di sicuro di tantissimi altri uomini. Forse nemmeno niente di tanto meglio di chi improvvisamente strappi dalla propria condizione umana facendosi carnefice. Ma Uomo che cerca di governare, per quel che può e sa, anche le proprie spinte meno nobili del cuore.
Lo dobbiamo non solo al Diritto della Donna di poter vivere sicura dentro la propria nazione pari. Ma lo dobbiamo anche alle nostre RAGAZZE.
Che messaggio mandiamo infatti loro, alla loro autostima e alla loro speranza di contribuire pari nella comune nazione, se, oltre alle troppe donne tenute semischiave al lavoro sulle strade, esibiamo loro anche la esecuzione ricorrente e rituale di Donne che hanno inciampato nella punizione del Padrone eventuale?

E lo dobbiamo anche ai nostri Ragazzi. Che devono poter vedere confermate, e rispettate da tutti, anche nel quotidiano convivere sociale, le Regole immutate umane della uguaglianza di rispetto pari al Maschile come al Femminile.


P:S:

E già che ci siamo, il Parlamento inserisca, e di corsa anche, nella Legge elettorale che si sta approntando a cucinare, la PARITA DI GENERE nei Capolista e nelle Liste elettorale.
E’ necessario.



E’ altamente simbolico. In una nazione, la nostra italiana, che ha grande bisogno di mostrare concretamente come questa pagina nera della sua storia recente umana e sociale è stata girata concretamente. Nella piena sintonia Donna Uomo di una nazione democratica e civile.


a Donna e in quanto tale, mi piacerebbe inoltre dire:
quello che qui precede, di riflessioni e di proposte anche operative, risulta inevitabilmente pensato da un Uomo; tale essendo chi anche qui scrive.
Potrà apparivi giusto e condivisibile, tutto od in parte, o magari in niente.

Quello che però desidererei comunque richiamare alla vostra attenzione Donna è, in ogni caso, quel che segue:

siete la metà circa, se non di più dell'elettorato complessivo nazionale italiano con diritto di voto.
FATELO VALERE, FATELO PESARE.
Non attendete che qualcuno ve lo voglia regalare.
Il Maschile uomo, anche quello italiano, mostra da sempre seri difetti d'Udito soprattutto verso chi gli chiede di condividere, o rinunciare, ad un Potere che esercita beato, e da solo, nella propria presunzione.

VOI DONNA, 
Siete persone <educate>, in genere; infatti, anche per entrare nella condivisione pari del potere legislativo anche oggi discretamente bussateal portone dei legislatori nazionali.


Ma il Parlamento, anche quello italiano, non pare proprio assomigli alla porta del Regno dei Cieli cristiano; Porta celeste presso la quale ci veniva infatti detto: Bussate e vi sarà aperto.

Probabilmente anche Voi avrete bussato educatamente, al portone del parlamento nostro nazionale. E vi starete magari chiedendo come mai nessuno mostri di aver sentito e avervi aperto.

Se così fosse, o se così dovesse risultare, NON VI DEPRIMETE.

Usate - se posso concedermi un piccolo auspicio su quel che voi Donna in tutta autonomia comunque riterrete il meglio di fare - democraticamente e non violente come siete, il PASSE PARTOUT che avete anche se non lo ammettete.
Usate il grande potere di democrazia che anche nel voto possedete.
Vedrete che la Porta, si anche la Porta del parlamento nazionale nostro italiano, si aprirà sollecitamente anche senza la buona educazione a farlo di un <Uomo> dall'interno.
Aprite, fatevi eleggere pari, legiferate, cambiate, assieme agli Uomini di buona volontà pari che già vi troverete.
Se lo farete, voi Donna vi sentirete meglio e più realizzate; 
e noi, UOMO che non riteniamo possibile vivere in un comune mondo nostro e vostro che non sia naturalmente pari, ve ne saremo grati se lo farete per il bene comune pari di una medesima nostra nazione che ci appartiene.
A Donne e Uomini senza tra loro distinzioni di poteri e d'età.


(tutte le immagini sono tratte da www.wikipedia. org)
si ringrazia





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